Scandalo Volkswagen: Ceo si dimette, Berlino nega, partono indagini Ue
23 Settembre 2015
di redazione
Resta altissima la tensione attorno all’affaire Volkswagen: il governo tedesco nega di essere stato a conoscenza delle irregolarità emerse in queste ore, mentre l’Unione Europea chiede a tutti i paesi membri di aprire indagini sui loro mercati e riferire alla Commissione.
Lascia l’amministratore delegato Martin Winterkorn, travolto dallo scandalo sulle alterazioni ai gas di scarico. "Sono scosso dagli eventi degli ultimi giorni. Soprattutto sono sconvolto dal fatto che cattive condotte di questa portata siano state possibili dentro il gruppo Volkswagen", ha affermato il manager, secondo quanto riporta un comunicato della società. Winterkorn rivendica di non aver avuto alcun ruolo sulla questione, ma di aver deciso di "accettare la responsabilità" delle irregolarità nell’interesse della casa automobilistica. "Volkswagen ha bisogno di ripartire, anche in termini umani. E con le mie dimissioni faccio posto a questa ripartenza". Ora "il processo di chiarimento" deve continuare, perché "è l’unico modo di riguadagnare fiducia. Sono convinto – conclude il manager – che Volkswagen supererà questa grave crisi".
Volkswagen annuncerà il suo nuovo amministratore delegato venerdì prossimo, a seguito del Consiglio di Amministrazione. Ma, "Il Comitato Esecutivo si aspetta ulteriori conseguenze sul personale nei prossimi giorni. Le indagini interne al gruppo si susseguono a ritmo elevato".
Il titolo della casa tedesca, dopo un avvio ancora negativo fino al -8%, ha virato in rialzo e rimbalzato fino a +4%, dopo che nei due giorni precedenti la compagnia tedesca ha bruciato oltre 25 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato.
Sulla questione interviene Bruxelles, secondo cui le autorità nazionali sono responsabili dei controlli sulle emissioni dei motori delle auto e devono effettuare controlli particolarmente rigorosi, e la Commissione Europa incoraggia i Ventotto a fare le indagini necessarie e a riferirne all’esecutivo: "discuteremo con loro su come coordinare queste indagini e faciliteremo il loro scambio di informazioni", spiega la portavoce Lucia Caudet. "Accogliamo con favore le indagini cominciate in alcuni Stati, come Germania, Francia e Italia", ha aggiunto la portavoce.
Il ministro per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi, chiede di fare "rapidamente chiarezza" sullo scandalo delle emissioni ‘truccate’ di Volkswagen per misurare le eventuali ripercussioni sulle aziende italiane che producono la componentistica per il gruppo automobilistico tedesco. "E’ importante fare velocemente la massima chiarezza, anche coi vertici dell’azienda, su quello che è successo e sulle possibili ripercussioni", ha detto.
Che lo scandalo Volkswagen possa dare una spallata all’economia europea che inizia adesso a intravedere una timida ripresa è una preoccupazione di molti. C’è un po’ di preoccupazione" perché’ quello che è successo" è un fatto molto grave", dice il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. "I numeri che circolano sono drammatici" ha aggiunto, "noi abbiamo molti subfornitori di Volkswagen e Audi e spero questo non determini scossoni troppo violenti in queste aziende".