Scatta l’ora della Maturità, da oggi 500mila studenti alla prova

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Scatta l’ora della Maturità, da oggi 500mila studenti alla prova

24 Giugno 2009

Sono 29mila i giovani che quest’anno non ce l’hanno fatta ad essere ammessi e ai quali non resta che aspettare l’anno prossimo per affrontare la prova della Maturità. Per i loro colleghi, circa 500mila studenti, manca invece un solo giorno per affrontare i temutissimi esami di Stato della scuola superiore. Proprio a loro è stato dedicato il messaggio di "in bocca al lupo" rivolto dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Un augurio speciale è andato agli studenti de L’Aquila che "affronteranno gli esami in una situazione psicologica e logistica difficile". "Mi raccomando ragazzi, non mollate!", ha detto la Gelmini.

A sorvegliare sul rispetto delle regole, il buon andamento delle prove e a decidere sulla valutazione finale, circa 13mila tra commissioni e presidenti di commissione, e 42 mila commissari esterni. Diverse sono le novità che interessano l’edizione 2009 di questo importante appuntamento: da quest’anno viene dato maggior peso al curricolo scolastico degli studenti e saranno perciò valorizzati i risultati positivi ottenuti negli ultimi 3 anni di scuola premiando il merito; inoltre, la valutazione del comportamento concorre alla determinazione della media dei voti necessaria per l’ammissione all’esame.

Quest’anno, infatti, per essere ammessi all’esame di Stato gli studenti hanno dovuto ottenere la media del 6. Il voto di condotta ha concorso – assieme ai voti riportati nelle varie materie – al calcolo della media. Altra novità di quest’anno è che il punteggio finale agli esami di Stato è attribuito in centesimi. E’ prevista poi la possibilità per la Commissione di assegnare la lode ai candidati che conseguono risultati "eccellenti". Quindi, il punteggio finale risulta dalla somma dei punteggi attribuiti: al curricolo scolastico, per un massimo di 25 punti (fino all’anno scorso si potevano ottenere al massimo 20 punti di credito); alle prove scritte, per un massimo di 45 punti; al colloquio, per un massimo di 30 punti (fino all’anno scorso il punteggio massimo attribuibile era 35). Agli studenti che hanno un credito scolastico di almeno 15 punti e ottengono almeno 70 punti nelle prove d’esame possono essere attribuiti 5 punti in più dalla Commissione. Da quest’anno dunque il voto di comportamento concorre anche alla determinazione della media dei voti dalla quale si parte per attribuire il punteggio di credito scolastico.

Si inizia domani con la prova scritta di italiano e, su Internet, il web è già impazzito con le scommesse sul tema del primo esame. Sui forum, come quello di "Studenti.it", o con i professori, i maturandi continuano a confrontarsi per ipotizzare quali argomenti di attualità o quali autori potrebbero uscire nelle tracce dell’esame. Nella prova di analisi del testo, gli studenti si dividono su Dante: da un lato alcuni sostengono che il Sommo Poeta non può uscire perché negli ultimi anni è stato utilizzato troppo spesso; mentre dall’altro alcuni ritengono potrebbe essere riproposto, con un’analisi del Paradiso o dell’Inferno. Molti studenti si aspettano invece un autore del Novecento: tra i nomi più diffusi, ci sono Calvino, Svevo, Moravia, Eco, Pirandello, Pavese, Ungaretti, Saba, Primo Levi e il tema della "Memoria", Quasimodo. Ma c’è chi ipotizza i classici e intramontabili Manzoni, Leopardi, Pascoli.

Tra gli argomenti di attualità, in pole position una traccia sulla crisi economica mondiale, paragonata alla crisi del ’29. Oppure l’elezione di Barack Obama come presidente degli Stati Uniti d’America, un tema perfetto per affrontare il tema dei diritti umani o quello del razzismo. E ancora: la riforma della scuola italiana e la contestazione degli studenti; la guerra in Medioriente e il conflitto israelo-palestinese; le correnti migratorie e l’immigrazione clandestina; l’eutanasia e il diritto alla vita, con riferimenti al caso di Eluana Englaro; la donna e le difficoltà nella società di oggi; l’esperimento di Ginevra. Poi c’è chi fa notare che il 2009 ha portato numerosi anniversari e ricorrenze: da non sottovalutare infatti i 20 anni dalla caduta del Muro di Berlino; i 100 anni dal conferimento del Premio Nobel per la fisica a Guglielmo Marconi; i 40 anni dai primi passi dell’uomo sulla Luna; i 100 anni dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo; i 200 anni dalla nascita di Darwin e 150 anni dalla pubblicazione del testo sull’evoluzione della specie; i 60 anni dalla realizzazione della Costituzione italiana; i 150 anni dalla nascita di Puccini; i 20 anni dalla nascita del web; i 500 anni dalle prime osservazioni di Galileo Galilei e dalla pubblicazione del Sidereus Nuncius; i 10 anni dalla nascita dell’Euro; i 40 anni dalla strage di Piazza Fontana; o gli 80 anni dai Patti Lateranensi.

Per evitare che si ripetano le irregolarità avvenute negli scorsi anni il Codacons, per bocca del suo presidente Carlo Rienzi, ha approfittato per chiedere di modificare le regole per le prove scritte dell’esame. "È ora di rivedere le regole – afferma Rienzi – la società si evolve e l’avvento di internet e la diffusione di nuove tecnologie, in primis telefoni cellulari e palmari, fa sì che anche l’esame debba adeguarsi ai tempi e stare al passo. Negli ultimi anni, infatti, le tracce delle prove di italiano sono finite sul web quando ancora molte scuole dovevano aprire le buste; circostanza che chiaramente consente irregolarità e discriminazioni. Chi conosce in anticipo le tracce, può collegarsi ad internet tramite cellulare o chiamare qualcuno a casa, ad esempio nascondendosi in bagno, e reperire materiale e informazioni utili per il tema". "Le regole vanno cambiate, anche per evitare disparità tra studenti – conclude Rienzi – Tanto vale allora rendere pubbliche la sera prima dell’esame le prove di italiano, e accertarsi che i temi siano svolti in classe, oppure studiare altri sistemi che garantiscano lo stesso trattamento a tutti i maturandi e rendano impossibili copiature e irregolarità".

Sui possibili stratagemmi che i maturandi potrebbero utilizzare per copiare, parla anche il ministro Gelmini che ha detto di "non credere che i bigliettini piuttosto che il Blackberry possano essere di grande aiuto, le nuove tecnologie complicheranno solo il compito dei commissari che dovranno sorvegliare che tutto si svolga nella massima correttezza". Infatti la stessa Gelmini spiega di aver chiesto ai commissari che le tracce siano più semplici e più corte: "Non credo che ci saranno maggiori difficoltà degli anni corsi, basta aver studiato durante l’anno, mantenere la calma e governare lo stress". "Io stessa – confessa – ero molto emozionata".

Il ministro dell’Istruzione viene incontro alle critiche del Codacons e parla del suo progetto di riforma dell’esame di Stato: "Un esame di Maturità più europeo". È quello a cui pensa il ministro dell’Istruzione, secondo la quale oggi la valutazione dell’esame "non è omogenea, cambia in base alle commissioni"."Vorremmo aprirci all’Europa, guardare le esperienze internazionali che ci parlano di un esame standard, di un modello di valutazione che deve essere uguale ed equo per tutte le scuole", dice la Gelmini che spiega di voler introdurre una prova sulla base di test a risposta multipla che possa garantire omogeneità di giudizio indipendentemente dalle scuole e dalle commissioni.

Per questo, spiega il ministro, "i ragazzi a scuola devono essere valutati in base al profitto conseguito nelle varie materie, ma anche il comportamento è importante. Il voto in condotta si sta dimostrando una misura che premia i ragazzi che tengono comportamenti corretti e qualche volta aiuta ad alzare la media. Va poi a educare i ragazzi indisciplinati. Sono convinta – ha proseguito – che il rispetto per gli insegnanti e per gli altri debba essere insegnato a scuola". "La scuola buonista del ’68 – conclude la Gelmini – è stata archiviata". Era ora, verrebbe da dire.