Scegliere la maternità e rinunciare alla carriera. Complimenti a Tania Cagnotto!

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Scegliere la maternità e rinunciare alla carriera. Complimenti a Tania Cagnotto!

13 Agosto 2020

Nel nostro Paese le donne assomigliano sempre di più agli uomini. Decise, determinate e austere, le femmine si sforzano di rappresentare in quasi tutti i campi della società le caratteristiche dei maschi. Un esercizio non di poco conto, in un mondo in cui le differenze di genere vengono viste come qualcosa da livellare e ridurre ai minimi termini.

E’ notizia di qualche giorno fa: la tuffatrice italiana Tania Cagnotto ha annunciato di non partecipare alla prossima Olimpiade di Tokyo perché in dolce attesa; la bolzanina ha poi precisato di volersi ritirare dal mondo dei tuffi. La dichiarazione, che ha stupito molti e non solo all’interno del panorama sportivo, arriva dopo un periodo di vacanza trascorso all’Isola d’Elba, periodo in cui la 35enne avrà maturato questa scelta. Già madre di una bimba, l’atleta sui social ha parlato di “destino” che ha voluto regalarle una “seconda vita” dentro di lei; insomma un messaggio che non lascia spazio ad equivoci. L’annuncio di Tania Cagnotto non è passato in secondo piano tra le notizie che questo agosto ci sta regalando; in molti, anche nel mondo della politica, hanno deciso di commentare questa scelta augurando all’atleta un periodo senza dubbio felice.

Se estendiamo il campo di osservazione allo scenario nazionale, riscontriamo che il 27% delle donne lascia il lavoro dopo la nascita del primo figlio (il dato in questione deriva da una ricerca di Manageritalia basata su dati Istat e Isfol), una cifra rilevante in un contesto in cui il divario salariale tra uomini e donne è ancora elevato. Eppure le politiche messe in campo in questi anni si sono limitate all’estensione di bonus e sussidi alle fasce della popolazione interessate, senza pensare ad interventi strutturali come la creazione di asili nido o luoghi in cui le mamme potrebbero lasciare i figli all’interno delle aziende in cui prestano servizio. Insomma, delle mancanze ci sono eccome, mancanze che andrebbero colmate quanto prima per far sì che la nostra politica demografica riparta con slancio e vigore.

E se la scelta di Tania Cagnotto lascerà spazio a critiche soprattutto da parte di quelle femministe che vedono la donna come un essere degno di emanciparsi dall’uomo salvo poi assomigliargli in ogni occasione, noi siamo dalla parte della tuffatrice italiana che parla di “destino” quando si riferisce alla seconda vita sbocciata dentro di lei. A tal proposito, tornano in mente le parole del Papa emerito Benedetto XVI quando invita tutti noi a “non considerare il potere, la ricchezza e il prestigio come i valori superiori della nostra vita, perché in fondo essi non rispondono alle attese del nostro cuore”.

Oggi il cuore di Tania batte forte per la sua vita e per la seconda vita dentro di lei. E chi se ne importa se nessuna Olimpiade ci sarà a vederla come protagonista: la nascita di un figlio non si baratta per nessun trofeo. Brava Tania, la tua scelta ti onora!