Schulz vuole coinvolgere l’Ucraina e pure la Russia!

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Schulz vuole coinvolgere l’Ucraina e pure la Russia!

27 Gennaio 2014

L’Ucraina affonda. E cosa dice Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo e capolista dei socialisti europei alle prossime elezioni dell’Unione? Che l’Europa vuole "il dialogo" ma Yanukovich non deve usare la violenza, che per adesso non ci saranno sanzioni contro Kiev ("exstrema ratio"), anzi teniamo dentro le trattative il presidente russo Putin che non si sa mai. Oltre le sanzioni, solo evocate, di più non si può fare, "dobbiamo sperare che a Kiev torni la ragione". Aspetta e spera.

Yanukovich ha stracciato gli accordi bilaterali con l’Europa ed è corso ad abbracciarsi con Putin, ma per Schulz "mi stupisce che la gente se ne meravigli. La Russia si comporta da grande potenza: cerca di estendere l’influsso nelle regioni vicine. Kiev fu la prima capitale russa, i legami storici ucraini con la Russia sono importanti come quelli con l’Europa". Per cui a Mosca torna la politica espansionista e a Bruxelles che si fa, si cerca il dialogo naturalmente e la prossima missione di Lady Ashton a Kiev.

Il problema, caro presidente Schulz, è che all’Europa manca una nuova politica nei confronti della Russia e del suo imperscrutabile presidente. Per anni la Germania della Merkel ha studiato l’avversario, le sue pose, le sue tattiche i suoi obiettivi. Putin è stato il maschiaccio da bacchettare ma anche il grande orso con cui fare affari. Da parte di Putin, invece, abbiamo assistito a un crescente protagonismo, per fermare l’attrattività, se c’è ancora, dell’Europa verso i Paesi dell’ex blocco di Varsavia.

Putin ha pensato a ridefinire i suoi confini. L’Europa è rimasta al palo senza una strategia geopolitica chiara, tanto più che la crisi dell’eurozona ha spezzato le gambe a ogni appeal. Con Mosca si può e si deve dialogare, certamente, a patto di sapere che fare.