Scoppia il caso Gomorra. Saviano accusato di plagio
18 Marzo 2009
di Angela Sozio
Gomorra", il libro si Roberto Saviano sulla camorra diventato un best seller in tutto il mondo, sarebbe in realtà frutto di un plagio. E’ quanto sostiene Simone Di Meo, un giornalista free lance napoletano che ha già presentato al Tribunale del capoluogo campano la documentazione a sostegno delle sue accuse. "Ha copiato gli articoli che pubblicavo sulle "Cronache di Napoli, senza mai citare la fonte" sostiene. Nessun commento da parte dello scrittore.
Di Meo – secondo quanto riferisce "Il Giornale" – accusa Saviano di aver preso pezzi di suoi articoli sulla faida di Secondigliano e sul clan Di Lauro e di averli riportati pari pari nel libro e di averli riassunti e rielaborati omettendo di citare la fonte. Il reporter sostiene anche di aver dato a Saviano numerose informazioni in suo possesso (indiscrezioni giudiziarie, attivi processuali e investigativi) poi citate in "Gomorra" come se fossero dell’autore.
Persone vicine a Saviano, compresi i suoi legali negano che il libro sia frutto di "indebita appropriazione da parte dello scrittore al giovane free lance " e precisano che non esiste alcun plagio e che lo scrittore ha attinto unicamente da fonti pubbliche , desumibili anche da giornali, e da fonti consultate direttamente.
L’accusatore Di Meo si dice stupito:"Non ci sono parole per esprimere la grande sorpresa avuta nel leggere il contenuto del libro: tutto ciò che avevo raccontato confidenzialmente, in totale buona fede ed in modo del tutto ignaro dai reali propositi del giovane Saviano, era stato lievemente manipolato e, in alcuni casi, trasposto integralmente senza mai citarmi, per dar vita ad un libro che da molti veniva salutato come un lavoro inedito".