Scudo fiscale: domani il voto finale. Show di Di Pietro davanti a Montecitorio

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Scudo fiscale: domani il voto finale. Show di Di Pietro davanti a Montecitorio

01 Ottobre 2009

Slitta a domani il voto finale sullo scudo fiscale, dopo la fiducia incassata ieri sera nell’Aula di Montecitorio. E’ stato il presidente della Camera Gianfranco Fini a decidere lo spostamento del voto inizialmente previsto per questo pomeriggio. Il termine ultimo per varare il dl anticrisi che contiene le norme sullo scudo fiscale, è fissato per domani alle 13: entro quell’ora scatterà la cosiddetta “ghigliottina”, ovvero la possibilità prevista tra le prerogative del presidente dell’Assemblea di far procedere alle votazioni indipendentemente dallo stato di avanzamento della discussione sugli ordini del giorno. Il provvedimento deve essere licenziato dalla Camera e successivamente promulgato dal Capo dello Stato entro sabato, altrimenti decadrà. La decisione di Fini sullo slittamento del voto a domani accoglie le richieste delle opposizioni che rivendicano la discussione sugli oltre duecento ordini del giorno presentati.

Intanto stamani davanti a Montecitorio l’Italia dei Valori ha inscenato un sti-in guidato da Antonio Di Pietro che chiede al Capo dello Stato di non firmare una norma “che serve solo ai delinquenti”.  Il leader dell’Idv  si è fatto fotografare con la coppola e il sigaro e ha attaccato il governo sostenendo che lo scudo fiscale “favorisce i delinquenti”. Accuse respinte al mittente dal centrodestra. Il premier Berlusconi ha spiegato che i capitali che rientreranno con lo scudo fiscale sono “gravati da una imposta del 5% che frutterà alcuni miliardi di euro alle casse dello Stato. Soldi sacrosanti che ci serviranno per tutte le spese che oggi abbiamo difficoltà a fare”.

In particolare, aggiunge, potranno essere finanziate quelle “spese di buon senso” specie in settori quali l’università e la sanità. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bonaiuti ritiene “incomprensibile la presunzione moralista di alcuni esponenti dell’opposizione: si tratta di soldi che servono per la ripresa, per difendere e creare posti di lavoro”.