Scuola, a Bologna vota solo il 28%. Sacconi: “Minoranza ideologizzata”
27 Maggio 2013
di redazione
Il sindaco di Bologna Merola cerca di ridimensionare il risultato del "referendum" sui fondi del comune alle scuole paritarie, le scuole private materne, gli asili. Hanno vinto quelli che vogliono abolire il finanziamento, ma solo 1 elettore su 3 si è presentato a votare. "Bologna non deve rinunciare al sistema delle convenzioni con le scuole paritarie private," dice il sindaco, "ma allo stesso tempo, credo sia giusto cogliere la domanda di attenzione alla scuola pubblica che proviene da quella parte di città" che ha promosso l’iniziativa. Il sistema delle paritarie può essere migliorato ma non va abolito. "L’esito del referendum di Bologna contro le scuole paritarie è indicativo solo della esistenza di una minoranza ideologizzata, divisiva rispetto al senso comune della città e della nazione", commenta il Senatore del Pdl Maurizio Sacconi. "L’Amministrazione comunale dovrebbe riflettere sulla lacerazione prodottasi nella sua maggioranza ma, dato il bassissimo livello di partecipazione, proseguire nel percorso avviato da anni da amministratori pragmatici ed attenti ai concreti bisogni e alle aspirazioni delle famiglie". Sacconi invita a rivedere anche il modello referendario, "dovrebbe essere ri-regolato in modo da richiedere un quorum adeguato in quanto il cittadino può rifiutare un quesito anche disertando le urne". A Bologna era arrivato addirittura dall’Etiopia l’ex premier Romano Prodi, per votare contro il progetto che voleva abolire il finanziamento pubblico alle scuole private. Ma non è servito. Vince il fronte della abolizione, la "opzione A"., con il 59% dei consensi, ma su una base elettorale davvero risicata e poco rappresentativa del grande comune italiano. Circa 86.ooo persone su trecentomila aventi diritto. Sacconi coglie l’occasione del referendum bolognese per rimarcare le differenze interne al Pdl intorno ai "principi fondamentali". "La vicenda del referendum bolognese sollecita un più esplicito impegno di tutti coloro che, riconoscendo la necessità di difendere innanzitutto i principi fondamentali della tradizione, si possono esprimere in un ampio movimento di opinione. Per il Pdl Alfano ieri sera – a "Che tempo fa" – ha ribadito una identità nettamente prevalente ancorata a questi principi, nonostante l’opinione minoritaria di colleghi come Bondi e Galan".