Scuola: aumentano le insufficienze, decolla il “5 in condotta”

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Scuola: aumentano le insufficienze, decolla il “5 in condotta”

01 Marzo 2009

Chiusi gli scrutini del primo quadrimestre, i dati forniti dal ministero su un campione di circa 900 scuole sul territorio nazionale mostrano sostanzialmente tre cose. La prima è che nelle scuole superiori aumenta il numero delle insufficienze. La seconda che l’introduzione del voto in condotta è costata cara agli studenti più indisciplinati. La terza che le famiglie sembrano aver assorbito senza troppi traumi il ritorno al “maestro unico”.

Andiamo per ordine. Le insufficienze sono aumentate rispetto allo scorso anno:  il 72 per cento contro il 70 del primo quadrimestre 2008. Solo il 28 per cento degli studenti può vantare una pagella senza voti negativi. Vanno male soprattutto quelli del professionale e degli istituti tecnici, seguiti a ruota dall’artistico e dalle magistrali. Meglio il classico e lo scientifico, ma i più virtuosi sono gli iscritti ai licei linguistici. Crescono le insufficienze al Sud rispetto al Centro-Nord. La materia più ostica non è più la matematica ma l’inglese e le lingue straniere. 

La vera novità di quest’anno è stato il ritorno al voto in condotta. E’ stato un disastro: sono oltre 34.000 gli studenti che hanno registrato insufficienze nel comportamento, guidati ancora una volta dagli istituti tecnici e professionali, soprattutto nel Mezzogiorno e nelle isole.

Ci vorranno ancora delle settimane per elaborare i dati definitivi, ma i trend indicano che la maggior parte delle famiglie ha adottato il modulo delle 30 ore (il 56 per cento del campione). Il ministro Gelmini è intervenuta sui moduli per dire che “Ogni quadro orario prevede il maestro unico di riferimento. Dal 2009/2010 c’è più libertà per le famiglie che hanno scelto l’orario più adatto per i propri figli. Voglio ricordare che tutti i modelli orari (24,27,30 ore) prevedono il maestro unico di riferimento e non solo quello a 24 ore come qualcuno sostiene in maniera imprecisa”.

“Il maestro unico di riferimento sarà una figura indispensabile per la formazione del bambino così come accade in tutti i paesi europei,” ha aggiunto la Gelmini, “Solo in Italia erano previsti più maestri per alunno e da quando è stata introdotta questa modalità l’Italia è scesa dal terzo all’ottavo posto nelle classifiche internazionali della qualità delle elementari”.