Scuola. Gelmini: “presto un regolamente per il voto in condotta”

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Scuola. Gelmini: “presto un regolamente per il voto in condotta”

02 Marzo 2009

Dopo l’ondata di "5 in condotta" che ha punito  circa 34.000 studenti italiani, il ministro dell’istruzione Gelmini interviene per dire che "verrà emanato a breve un regolamento che andrà a disciplinare la valutazione del comportamento". Il voto in condotta, secondo il ministro, "non vuole essere un modo per punire o per sanzionare ma per educare i ragazzi", premiando i più corretti senza lasciare indietro chi sbaglia. "Affiancare alla valutazione del profitto anche la valutazione del comportamento – ha sottolineato la Gelmini – è un modo per restituire alle scuole la funzione educativa".

Con il ritorno del voto in condotta si rischia la bocciatura e questo  potrebbe scoraggiare i comportamenti più negativi, compreso il bullismo. Ecco perché, tra gli studenti, c’è anche chi ha accettato di buon grado la novità, sperando di poter ascoltare una lezione senza essere interrotti dalle urla dei compagni, mentre qualcuno bestemmia contro il supplente di turno e si diverte a vessare i compagni più deboli. Non è un’invenzione della Gelmini, esisteva anche ai tempi della Moratti e di Berlinguer anche se, a differenza dell’ultima riforma, la condotta non faceva media con gli altri voti.

Va fatta comunque qualche precisazione. Dei 34.000 studenti colpiti dal 5 in condotta circa 8.000 non hanno insufficienze nelle altre materie. Quindi si dovrebbe distinguere i comportamenti fuori da ogni regola e  decenza da chi magari si fa notare, e annotare, perché è un po’ troppo sveglio o con la lingua lunga, ma tutto sommato fa il suo lavoro.

Se ragioniamo in termini percentuali, poi, ad essere puniti sono stati meno dell’1 per cento degli studenti, praticamente 1 ogni 6 classi. Quindi i giornali hanno fatto un po’ di terrorismo sull’argomento. Se mai bisogna notare come siano stati abbandonati a se stessi gli istituti tecnici e professionali, soprattutto nel sud e nelle isole, che hanno la maglia nera della condotta.

Come pure considerare anche che i professori probabilmente hanno ecceduto (se davvero è così) perché, storicamente, il voto in condotta al primo quadrimestre spesso ha un valore preventivo. E’ lo spauracchio della bocciatura, ma non è una bocciatura. Sarà divertente vedere che succederà a giugno. E’ abbastanza improbabile che ci sia una ecatombe di studenti per 5 in condotta.   

Secondo l’ex ministro dell’istruzione Fioroni (Pd): "E’ facile mettere 5 in condotta ma se le scuole non hanno le risorse per recuperare e integrare, aumenteremo solo la dispersione scolastica, e diminuirà il numero dei ragazzi che giunge alla maturità con una preparazione adeguata". Ma la scuola non serve solo a recuperare e a integrare. Deve anche sorvegliare e punire.