Se adesso la vittoria di Trump è pure “colpa” di Facebook
11 Novembre 2016
Non sanno più cosa inventarsi quanti odiano il neo eletto Trump. Se fino a ieri la colpa era un po’ di tutti, e soprattutto della democrazia che aveva permesso un simile fattaccio, adesso la responsabilità è del signor Zuckerberg. Secondo alcuni analisti Facebook, per moltissimi americani fonte primaria di informazione, avrebbe rilanciato una serie di notizie e video poi rivelatisi falsi invece di diffondere le notizie più accreditate. E in questo modo avrebbe avvantaggiato il candidato repubblicano piuttosto che Hillary.
“L’idea che false notizie pubblicate su Facebook abbiano influenzato in qualche modo le elezioni presidenziali è folle”. Cerca di non usare mezzi termini Mark Zuckerberg per rispondere alle polemiche su un presunto ruolo del social network nel favorire la vittoria di Donald Trump. Ma la situazione è troppo paradossale e le dichiarazioni di Zuckerberg non pare abbiano avuto molto seguito.
Ad inizio campagna Facebook era stato accusato di essere anti-Trump, perché nella sessione “trending stories” comparivano soltanto notizie pro-democratici. C’era una evidente campagna a favore della Clinton. Pare, così, che coloro che si occupavano delle storie più lette è stato licenziato in tronco e sostituito da un algoritmo. Risultato? Molte notizie considerate delle bufale sono finite nella lista di quelle più lette solo perché seguite da un gran numero di utenti. Insomma troppo credito a Trump non poteva essere credibile. Ed evidentemente la gente si è resa conto che le notizie vengono manipolate a sostegno dei candidati che fanno comodo ai poteri forti. Ma ci fa sorridere che adesso sia “colpa” di Facebook. Come se dovesse esser per forza colpa di qualcuno.