Se anche Crozza si genuflette a Veltroni non ci resta che piangere

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Se anche Crozza si genuflette a Veltroni non ci resta che piangere

21 Novembre 2007

Crozza è un comico di successo e prende in giro un po’
tutti. Fino a Domenica nessuno se lo sarebbe immaginato letteralmente in
ginocchio davanti al leader politico. Eppure è successo.

C’è un antefatto: nel
corso della settimana scorsa Walter Veltroni era andato a Ballarò. E Crozza
aveva aperto la trasmissione – come fa di solito – con il suo siparietto comico
sulle personalità presenti. Un po’ di ironia su tutti e una imitazione neanche
troppo cattiva e nemmeno granché riuscita del sindaco di Roma. Ma è bastata a  innervosire il “pupone” della politica.

Si è
visto subito che non aveva gradito: la reazione  è stata secca, anche se “pacatamente,
serenamente”. Sembrava finire lì, ma Walter non demorde mai. Qualche giorno
dopo, cioè domenica scorsa, Crozza ha dovuto “pagare pegno”. La trasmissione da
lui condotta sulla 7 si è collegata via audio con casa Veltroni, dove il
supersindaco passava la serata in pantofole e pigiama – come lui stesso ha
raccontato – e per una ventina di minuti non ha fatto altro che tesserne le
lodi. Il bravo conduttore ha esordito con un fantozziano “quanto è simpatico
lei”. Poi gli ha fatto da spalla per le sue battute tutt’altro che smaglianti e
infine si è scusato per la performance di Ballarò: “Io politicamente sono
d’accordo con Lei.. ma sa, sono un comico..”

Insomma, la scena è stata veramente penosa: il vessillifero
della satira piegato in due, ridicolizzato da se medesimo, servile e plaudente
davanti al grande capo di tutti gli uomini spettacolo. Veltroni, infatti, ha
costruito in venticinque anni di impegno profuso in quel mondo una capacità di
controllo a dir poco straordinaria. Le commissioni che decidono i fondi al
cinema e al teatro sono rimpinzate di “suoi uomini” tanto da far innervosire
persino il neoministro dei Beni e delle Attività culturali, Francesco Rutelli.

Non si muove foglia nel mondo della celluloide che Il Walter non voglia. In
quanto, poi, sindaco di Roma dispensa direttamente fiumi di danaro a attori,
registi, comparse, cineasti, musicisti. Dalle notti bianche all’attività
dell’auditorium e giù per i rivoli dei capitoli di spesa locali, i beneficiati
sono tanti. Se a questo si aggiunge che Veltroni è uno degli uomini più
ammanigliati in Rai (per anni ha spartito le assunzioni per conto del Pci e poi
del Pds) si capisce bene che un uomo di spettacolo ha un imperativo: se vuol
sopravvivere non gli conviene inimicarsi il supersindaco. Crozza a Ballarò ha
giocato a fare l’uomo libero, ma quando ha visto il “pupone” incazzato, ha
capito che non gli conveniva. Rapido dietrofront e genuflessione in diretta
televisiva. Così va il mondo.