Se Camusso boccia Jobs Act di Renzi e’ una buona notizia

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Se Camusso boccia Jobs Act di Renzi e’ una buona notizia

06 Marzo 2014

 La leader della Cgil, Susanna Camusso, polemizza con il premier Matteo Renzi. "Una cosa sono le forme di riavvicinamento della politica del paese, dice Camusso, un’altra il culto della personalità". Secondo la leader della Cgil è davvero molto difficile dare un giudizio sui primi giorni del nuovo presidente del consiglio. "Penso che il paese abbia sicuramente sofferto della estraneità della politica rispetto ai cittadini e delle banche provare a ricostruire forme di riavvicinamento". Cgil critica anche sul cuneo fiscale. Secondo Camussl i 5 miliardi di risorse che il governo prevede di ottenere sono una misura ancora lontana dall’effetto che Renzi aveva promesso nel suo discorso al Parlamento. Camusso aggiunge: "ci stiamo riraccontando la legge di stabilità che prevedeva un fondo destinato a ridurre la tassazione sulle imprese sui lavoratori alimentato direttamente dai tagli di spese degli eventuali proventi del rientro dei capitali. Se e’ di nuovo quella cosa lì era insufficiente a dicembre e non diventa sufficiente adesso. Sento il governo che continua a parlare di Irpef e non va bene, perché così si dà una risposta in lavoratori e agli evasori contemporaneamente". Secondo Camusso la Cgil ritiene che si debba agire sulle detrazioni dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. La leader della Cgil critica l’austerità, utile solo a gettare i paesi nella povertà, e giù critiche contro "le politiche di austerità per ridurre il debito pubblico invocate con un orologio dal fondo monetario internazionale dalla Unione Europea" che insieme si riferimenti al debito che stiamo trasmettendo alle future generazioni fatto da Renzi al congresso del Pd" sono il "replay" di Monti e Tremonti, e soprattutto "fanno progettare un paese di poveri, creando un debito stato straordinario sui nostri figli e sui nostri nipoti". Secondo Camusso la soluzione e’ creare lavoro, "con un forte intervento pubblico, non la conservazione faticosa di ciò che c’è già, ma la sua trasformazione". Camusso conclude che bisogna creare un sistema di ammortizzatori sociali universale perché oggi è diseguale e ci costringe in pochi mesi a chiedere le risorse per l’anno precedente a quello in corso. La buona notizia e’ che il segretario della Cgil imputi tutti questi rischi e questi mali al premier Renzi: invocare l’intervento pubblico e difendere esclusivamente diritti e garanzie di dipendenti e’ pensionati e’ esattamente quello che il premier dalla Leopolda alle Primarie ha sempre criticato. Ora è il momento, per Renzi, di far seguire le parole ai fatti: liberare il mercato del lavoro e abbassare le tasse. Una ricetta che al più grande sindacato italiano non e’ mai piaciuta.