Se c’è qualcuno dietro la rivoluzione in Libia speriamo abbia le idee chiare

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Se c’è qualcuno dietro la rivoluzione in Libia speriamo abbia le idee chiare

28 Febbraio 2011

Tunisia, Egitto e ora Libia. Sono militari, “aristocrazie” oligarchiche, alti funzionari di Stato a scontrarsi e a condurre pericolosissime sommosse e rivolte. All’origine delle quali , dicono alcuni, ci sarebbero anche problemi sociali irrisolti, aumenti dei prezzi di prodotti alimentari di base, oppressioni liberticide e in ogni modo sistemi anti-democratici, scelte di potere nepotistiche e così via; sicuramente ci sono state concatenazioni di cause di questo tipo; ma si sono verificati (e si stanno verificando) soprattutto furibondi  scontri di potere tra chi al potere c’era già (militari, autocrati, dinastie, e anche, nel caso della Libia, tribù).

Ora la questione però è: ma i “servizi segreti” di tutto il mondo hanno fatto lunghe vacanze o erano tutti distratti? E gli ambienti politico-diplomatici o quelli dei “media”, non si sono accorti di nulla? Eppure il focolaio è grande e coinvolge loro interlocutori, che “inspiegabilmente e improvvisamente”, si stanno massacrando. Allora tutti questi non hanno fatto bene il loro lavoro? Oppure i “golpisti” hanno fatto una commedia straordinaria, tutti quanti , per mascherare i loro malesseri e il loro prossimo passaggio all’azione? Patetica è stata l’immagine dell’ambasciatore libico alle Nazioni Unite, che dopo essersi schierato contro Gheddafi, è stato abbracciato da tutti e in lacrime ha chiesto la punizione di chi lo aveva mandato, la sua “guida spirituale”, Muammar Gheddafi; anche lui è stato colto di sorpresa; non sapeva nulla delle manovre delle tribù libiche, di cui lui stesso fa parte, per e contro il potere attuale.

Tenuto conto che:
–    Ben Ali, capo tunisino deposto, fece un golpe quando era generale a capo dei servizi segreti di Bourguiba;
–    Mubarak, era a capo dei servizi segreti del presidente egiziano Sadat, quando questi fu assassinato e lui ne prese il posto;
–    Gheddafi era un giovane ufficiale libico, quando depose re Idris el Senussi, di origine cirenaica; e lo fece con un gruppo di ufficiali espressione delle diverse tribù e regioni libiche, in nome di un nazionalismo unitario, cosiddetto nasseriano;
–    in questi Paesi sembra che la rete di potere resti la stessa, con la sostituzione di uomini, famiglie e dinastie, forse con qualche apertura libertaria in più, ma  senza cambiamenti strutturali ( d’altra parte la storia araba e islamica ha una sua continuità secolare nella concezione di quello che altrove chiamano Stato );
–    l’ Egitto è Paese importantissimo per la pace nel mondo;
–    la Tunisia è Paese importante come riferimento del laicismo islamico in Europa;
–    la Libia è Paese importante nel mercato mondiale del petrolio e del gas.

Tenuto conto di tutto ciò, è mai possibile che dietro a “servizi segreti”, generali, armi, capi dinastie, capi tribù, capi popolo, autocrati di Stato in questi Paesi, non ci sia mai stato nessuno? I capi, provenienti dai “servizi” (Ben Ali e Mubarak) e i militari golpisti (Gheddafi) agirono da soli, insomma improvvisarono? E da allora vissero da soli, felici e contenti? E quelli che hanno fatto o stanno facendo (fare) le “rivoluzioni”, agiscono in piena solitudine, solo in compagnia del popolo, come se le forze armate o il petrolio fossero degli “optionals”, di scarsa rilevanza?

Per esempio, fermandoci in Libia: il mitico maggiore Jallud è stato a lungo capo del governo di Gheddafi  (e quindi in rapporto e spesso in amicizia con tutti); fu fatto fuori improvvisamente ( si disse che stava cospirando contro Gheddafi e che rubava, naturalmente); Jallud è uno dei capi della tribù Magharia, assieme al generale Jaber e all’attentatore di Lockerbie Al Megrahi; la tribù Magharia  sembra schierata contro Gheddafi; e nessuno sapeva, conosceva, aveva rapporti con i Magharia, che hanno la rete di potere più importante nelle forze armate libiche ( che non a caso sembrano essersi sciolte come neve al sole ai primi sollevamenti cirenaici )? E nessuno conosceva gli Azaweya , che ora hanno minacciato di chiudere i rubinetti del petrolio? O i Warfalla, che contano un popolo pari al 20% dei libici? E’ difficile pensare che tutto il pandemonio che sta succedendo nel Nord-Africa sia casuale ; se fosse così  il mondo dovrebbe tremare; speriamo che non lo sia e che qualcuno nel mondo sappia cosa sta succedendo in quei Paesi, per molti aspetti vitali per tutti.