Se c’è una cosa che Renzi può chiedere a Barroso è novità su Frontex

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Se c’è una cosa che Renzi può chiedere a Barroso è novità su Frontex

Se c’è una cosa che Renzi può chiedere a Barroso è novità su Frontex

20 Marzo 2014

Oggi a Bruxelles va in scena una storia che in parte è già scritta. Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi prova a rinegoziare pezzi del Patto di Stabilità, il presidente della Commissione Europa Barroso risponde abbiamo fiducia nell’Italia ma è “fondamentale” che Roma rispetti gli impegni presi. Vedremo nel futuro prossimo.

Nel frattempo, ci permettiamo di suggerire un altro tema, anch’esso strategico, su cui Bruxelles non può permettersi di mercanteggiare troppo con l’Italia. Parliamo della missione militare di salvataggio e protezione dei confini comunitari “Mare Nostrum”. Se Matteo Renzi ieri l’altro ha potuto affermare con orgoglio che “abbiamo salvato oltre duemila persone” nel Canale di Sicilia, stranieri stipati in 13 barconi, lo dobbiamo alla coraggiosa (e costosa, a proposito di tagli alla Difesa) missione voluta dal governo di Enrico Letta e dell’allora vicepremier e ministro dell’interno Alfano.

Missione unilaterale, decisa dall’Italia dopo la strage di Lampedusa, con tanto di promesse di Bruxelles sul rafforzamento della Agenzia FRONTEX e di EUROSUR entro la primavera del 2014 (ormai ci siamo). Tempo fa, un’inchiesta del settimanale tedesco Spiegel descriveva in termini poco lusinghieri gli uffici di FRONTEX, il sistema di sorveglianza dei confini europei: un piccolo ufficio con degli operatori in un grattacielo di Varsavia. I fondi per la agenzia europea negli ultimi anni sono aumentati e diminuiti e poi di nuovo aumentati mentre Paesi in prima linea come l’Italia si trovavano ad affrontare, da soli, l’emergenza immigrazione.

Se la signora Merkel sul punto avesse da ridire, ricordiamo che tra il 2007 e il 2013, mettendo insieme i fondi per la gestione dei confini esterni Ue, per il ritorno degli stranieri illegali nei loro Paesi di origine, per i rifugiati e per le politiche di integrazione, l’Italia ha sborsato il doppio della Germania (478 milioni di euro contro 265 milioni). Per dire, il 5 gennaio scorso, la nave San Marco ha salvato in una sola operazione 843 migranti alla deriva, donne e bambini compresi.

Letta e Alfano con Mare Nostrum presero una decisione importante imprimendo una accelerazione alla piena operatività di FRONTEX. Ecco, se oltre a negoziare su fondi strutturali e deficit flessibile Matteo Renzi volesse imporre a Bruxelles il rispetto degli impegni presi nel Mediterraneo, portando nello stesso tempo a compimento gli “importanti stimoli” del governo che lo ha preceduto (come li ha definiti ieri il premier salutando e ringraziando il suo predecessore durante il discorso alla Camera), nel nostro piccolo, non mancheremmo di comunicare com’è andata.

Oltre a dare un contributo tecnico: si parli dei test svolti in passato dal Team RABIT in Portogallo o sulla “Balkan Route” e di un loro possibile rafforzamento, piuttosto che della maggiore integrazione tra i Paesi della Finis Europae tirando le fila del vertice che si svolse a Nicosia del 2011, tra Italia, Spagna, Grecia, Cipro, Malta. Ne riparleremo.