Se continua la telenovela degli hacker russi e la fonte tifa Michael Moore
06 Giugno 2017
Alcuni hacker, come al solito, dicono, collegati all’intelligence russa, avrebbero preso di mira una società in possesso di informazioni sul software che gestisce le elezioni americane. E’ quanto viene riportato da The Intercept, citando documenti della National Security Agency (Nsa), che evidenziano come il tentativo sarebbe avvenuto a pochi giorni dalle elezioni e sia poi servito per fare attacchi contro funzionari locali del governo americano. Ma i documenti dell’Nsa offrono soprattutto una chiara indicazione sul fatto che hacker russi abbiano cercato di influenzare il voto americano. “L’intelligence russa ha ottenuto e mantenuto l’accesso a elementi di più Stati o di consigli elettorali locali”, ha concluso l’Nsa nello scritto top secret, facendo riferimento a informazioni “divenute disponibili nell’aprile del 2017”. Eppure l’intelligence Usa non è in grado di dire se ci sia stato un reale effetto sulle elezioni. Tant’è vero che, secondo quanto fatto emergere, gli hacker russi avrebbero anche inviato mail di phishing a un centinaio di funzionari elettorali americani, tuttavia i documenti non stabiliscono se i tentativi abbiano avuto successo.
Quindi ennesimo buco nell’acqua per questi hacker russi un tantino incapaci? Eppure sono sempre nel mirino.
Intanto, dopo che il sito The Intercept ha messo online i documenti della National Security Agency, una ragazza che lavorava per una società a cui il dipartimento della Giustizia Usa aveva appaltato alcuni lavori, è stata arrestata. L’accusa è di aver diffuso informazioni riservate. A finire nell’occhio del ciclone è Reality Leigh Winner (nella foto), 25 anni, che lavorava per Pluribus International Corporation presso una sede della Nsa in Georgia da febbraio, e che dovrà rispondere dell’accusa di aver “raccolto, trasmesso o perso informazioni della difesa”.
La ragazza in questione risulta, guarda caso, essere una attiva sostenitrice di Bernie Sanders e di tante altre icone progressiste, come Bill Maher e Michael Moore. Dai suoi profili social pare, inoltre, una sostenitrice di gran parte delle cause liberal, dalla marcia delle donne, all’Islamic Society of North America, al gruppo musulmano per i diritti civili. Che la soffiata arrivi da certi ambienti è sempre un dettaglio marginale dell’eterna telenovela sugli hacker russi?