Se gli operai olandesi pagano lo stadio della Fiorentina
11 Giugno 2022
L’ossessione per gli stadi pubblici è una mania tutta italiana. Le amministrazioni comunali ostacolano in ogni modo la costruzione di impianti di proprietà, asset fondamentali per avere successo nel calcio di oggi. Così, mentre il gap finanziario con gli altri campionati europei continua a crescere, il sistema istituzionale rema nella direzione avversa al progresso. Basti pensare all’assurdo tira e molla del sindaco Sala a Milano, che sta cercando in ogni modo di bloccare Milan e Inter a San Siro o, quantomeno, di impedire che il nuovo stadio sia di privato. Tutto per stare dietro ai no-tutto e agli ecologisti radicali. Risultato? La nuova proprietà americana dei rossoneri, che non ha problemi di spesa, sta seriamente considerando di stabilirsi a Sesto San Giovanni dove la disponibilità è maggiore per ovvi motivi.
Nardella si impunta: stadio pubblico per la Fiorentina
Al di là della grottesca storia che ha fatto impantanare l’ex presidente della Roma, James Pallotta, per colpa esclusiva di Virginia Raggi, la vicenda più improbabile arriva da Firenze. Il sindaco Nardella, anch’esso di centrosinistra e non è un caso, si è opposto alla volontà del neopresidente americano della Fiorentina. Rocco Commisso, arrivato nel 2019, aveva detto per il nuovo stadio avrebbe fatto “fast, fast, fast“.
Niente da fare, tra vincoli storico-architettonici (l’autore era il celebre architetto Nervi) e l’ossessione del “tutto pubblico”, lo stallo è durato due anni. Poi l’illuminazione del sindaco del PD “usiamo i contributi a fondo perduto del Pnrr per ristrutturare lo stadio esistente”. Niente asset strategico per la Fiorentina e meno fondi destinati a progetti pubblicamente utili. Anche perché il costo lievitato delle materie prime rischia di far saltare il progetto, per cui il budget attualmente di 50 milioni dovrà crescere ulteriormente. E dire che la Fiorentina sarebbe stata disposta a pagare tutto da sola.
Un punto di vista diverso
L’economista Bini-Smaghi ha spiegato le proprie perplessità al Corriere Fiorentino. “Come tifoso potrei anche ritenere giusto e utile l’intervento sullo stadio. Se però penso che questi fondi provengono in larga parte da contributi a fondo perduto dai paesi del Nord Europa, mi domando quale possa essere la reazione dei contribuenti di quei paesi all’idea che le loro tasse vengano usate in questo modo.” Pensate la faccia che farà un cittadino olandese, che era ostile al Next Generation Eu perché temeva che l’Italia avrebbe sprecato i soldi delle sue tasse, quando leggerà questa notizia.