Se gli Usa non aiutano Israele saranno rimpiazzati dalla Cina

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Se gli Usa non aiutano Israele saranno rimpiazzati dalla Cina

27 Agosto 2011

Durante il mese di agosto dalla Striscia di Gaza sono stati lanciati contro il sud di Israele più di centocinquanta missili. Solamente nella giornata di mercoledì sono stati sparati dai fedayn palestinesi almeno sette razzi qassam. All’escalation del lancio di missili contro aree abitate da civili va aggiunto l’attentato contro due autobus non lontano dalla città turistica di Eilat e la quinta esplosione – in sei mesi – del gasdotto egiziano collegato allo Stato ebraico, senza però danneggiare il ramo che rifornisce di oro azzurro Libano e Giordania.

I civili israeliani sono continuativamente minacciati, e non solo dagli storici nemici ma anche da vecchi alleati come gli Stati Uniti d’America. A Washington il senatore democratico Patrick Leahy sta promuovendo una legge per sospendere l’assistenza finanziaria americana a tre unità di élite delle Forze armate israeliane. La proposta di legge del senatore hollywoodiota (tra le comparse nel film “Il Cavaliere oscuro”) prevede tagli ai finanziamenti per l’unità Shayetet 13 della Marina israeliana, l’unità sotto copertura Duvdevan e l’unità Shaldag dell’Aeronautica militare israeliana perché “colpevoli della violazione sistematica dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati”.  Ehud Barak, ministro della Difesa israeliana e vecchio amico di Leahy, ha subito risposto: “Se un palestinese viene ferito, può rivolgersi all’Alta Corte di Giustizia: le indagini sono completamente indipendenti dall’esercito e in grado di raggiungere le più alte autorità”.

Gerusalemme, inoltre, continua a garantire la ricostruzione della Striscia e assistenza ai gazawi. Dal 7 Agosto al 13 Agosto, l’Israel Defence Forces (IDF) ha agevolato l’ingresso di 1.285 camion per trasportare 34.567 tonnellate di aiuti (come gas, materiali da costruzione, elettrodomestici, parti di ceramica, grano e altri alimenti, prodotti igienici, cucine a gas) nella Striscia di Gaza attraverso i valichi israeliani e, secondo il Coordinator of Government Activity in the Territories (COGAT), la scorsa settimana 276 pazienti sono usciti da Gaza attraverso il valico di Erez per ricevere trattamenti medici in Israele.

Se gli Usa non terranno conto di quanto a Israele costi la lotta asimmetrica al terrore, il primo avamposto dell’Occidente sarà costretto a contare anche su nuove liaison. Il 14 agosto scorso la radio militare israeliana annunciava una visita storica: quella del capo di Stato Maggiore cinese, il generale Chen Bingde. Cina e Israele hanno stabilito relazioni diplomatiche diciannove anni fa e oggi la Cina è il terzo partner commerciale di Israele. Eppure quella del generale Bingde è stata la prima visita di un capo di Stato maggiore dell’Esercito popolare cinese in Israele.

Il comunista Bingde, invitato dall’omologo israeliano Benny Gantz, ha dichiarato di essere intenzionato a migliorare il profilo militare della Terra di Mezzo, così da aumentare il ruolo diplomatico di Pechino nel Medio Oriente e nel Mediterraneo. Per Israele, invece, l’alleanza cinese risulterà importante in sede Onu, visto lo scranno permanente di Pechino nel Consiglio di sicurezza e, soprattutto, in vista della bufera diplomatica che si prevede per settembre.