Se il Governo favorisce la deriva giurisprudenziale sulle adozioni gay
06 Luglio 2018
Il tribunale di Pistoia ha ordinato ad un Ufficiale di Stato Civile di iscrivere all’anagrafe un bimbo, nato con la fecondazione medicalmente assistita, come figlio di due madri legittime con l’incredibile motivazione che se in Italia non è consentita la fecondazione eterologa “alle coppie formate da due donne questa scelta è però suscettibile di “futuri cambiamenti “, non applicando così la legge in vigore ma inventandosene una di loro iniziativa.
Lo stesso discorso vale per la Corte di Appello di Napoli che ha riconosciuto l’adozione di un bambino ad una coppia di donne anche se la legge italiana non lo consente e la stepchild adoption sia stata stralciata esplicitamente dal Parlamento nel corso della approvazione della legge sulle Unioni Civili. Purtroppo si deve dare ragione a Carlo Giovanardi quando ha lanciato l’allarme sul pericolo di una deriva giurisprudenziale, favorita da un velenoso codicillo della legge sulle Unioni Civili, apparso nel momento in cui il Governo Renzi pose la questione di fiducia su un nuovo testo, che rimetteva appunto la materia ad interpretazioni giurisprudenziali.
In attesa di una parola chiarificatrice da parte delle Sezioni Unite della Cassazione è necessario però ribadire che la moratoria sulla materia proclamata dal governo Conte e dalla maggioranza Lega-5 stelle favorisce questa deriva. E’ infatti difficile meravigliarsi di queste fughe in avanti dei Magistrati quando il Governo proclama che dalle cosidette “conquiste” della scorsa legislatura non si torna indietro e la delega della delicatissima materia delle pari oppo rtunita” è stata affidata al pentastellato Vincenzo Spadafora, notoriamente favorevole alle adozioni da parte delle coppie gay, che ha esordito nel suo incarico rappresentando il Governo al gay pride che ha sfilato provocatoriamente davanti al Santuario della Madonna di Pompei.