Se il mondo LGBT appoggia Renzi: l’uomo “della stagione dei diritti”

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Se il mondo LGBT appoggia Renzi: l’uomo “della stagione dei diritti”

14 Marzo 2017

Che Matteo Renzi sia stato l’uomo senza il quale le unioni civili, e il cavallo di troia delle adozioni omosessuali, non sarebbero mai arrivati in Italia, lo si sapeva bene. In più di un’occasione qualcuno l’aveva ringhiato tra i denti: “quello lì ha fatto il gioco di Obama“. E di segnali per dar credito a queste “illazioni” se ne possono trovare a ovunque. 

Piuttosto, adesso, la fantomatica dimensione dei nuovi diritti di cui la sinistra radicalizzata in seno al versante Obama-Clinton è espressione, ha deciso di esporsi senza mezzi termini: Renzi è l’uomo del mondo LGBT, e lo sosterranno fino alla morte.  Lo hanno gridato in un comunicato per chiarire la devozione e il rispetto per chi ha reso possibile l’attualizzazione, anche nel Bel Paese, dell’ideologia individualista in cui si esercita il liberismo fin dall’identità sessuale.

“Siamo cittadine e cittadini, donne e uomini, lesbiche, gay, bisessuali, transessuali o semplicemente attente ed attenti alle tematiche dei diritti civili, che si riconoscono nella candidatura di Matteo Renzi a Segretario Nazionale del Partito Democratico per le Primarie 2017. Riteniamo che il Partito Democratico debba mantenere vivo al centro dell’agenda politica nazionale il tema dei Diritti, a partire dagli articoli 2 e 3 della Costituzione Italiana. Occuparsi di Diritti Civili significa porsi un obiettivo di crescita per il nostro Paese in quanto implica spogliarsi di quei pregiudizi e stereotipi che etichettano ogni diversità culturale, religiosa, di genere, razza o di orientamento sessuale”.

E’ esattamente quel che si legge nel documento a sostegno di Matteo Renzi presentato nel corso dell’assemblea al Lingotto e sottoscritto tra gli altri da Anna Paola Concia, Isa Crivellari, Alessio De Giorgi, Max Franco, Nicolae Galea, Giuliano Gasparotti, Ivan Scalfarotto, Angelo Seri’o, Mario Vetere, Alessandro Zan, e altri. Non dimenticheranno mai quello che ha fatto per loro l’ex boy scout. E lo celebrano con tutto l’orgoglio che possono. “La stagione dei Diritti si è aperta ufficialmente col Governo Renzi che in 1000 giorni ha prodotto prima fra tutti per importanza e per tempo di attesa la Legge n. 76/2016 sulle Unioni Civili: un traguardo storico dopo tante promesse a vuoto anche e soprattutto a sinistra, che colma una lacuna discriminatoria durata anni ed è un passo fondamentale per arrivare, come orizzonte condiviso in tutte le democrazie occidentali evolute, al matrimonio egualitario.

La normativa italiana – si legge ancora – contro l’odio va totalmente ripensata adeguandola alle sfide della contemporaneità. Da un lato va estesa a tutti gli ambiti di discriminazione e violenza potenziale, includendo quindi l’omofobia e la transfobia. Dall’altro va estesa alle nuove forme di odio che si sviluppano su internet. La libertà di essere se stessi e di vivere liberamente la propria identità sessuale e di genere è un principio fondante del Partito Democratico e della nostra Repubblica.

Per tutelare le persone transessuali, inoltre, il PD deve impegnarsi in battaglie concrete quali la revisione della legge per il cambiamento dei dati anagrafici per le persone in transizione, recependo finalmente la sentenza 221 del 2015 della Corte Costituzionale e dando al Paese una legislazione più precisa e meno discrezionale in materia. Il testo della riforma del cosiddetto “ius soli” dovrà concretizzarsi entro la fine di questa legislatura per garantire ai figli delle persone immigrate di vivere la bellezza e le opportunità di essere cittadini italiani. Occorre che venga approvata al più presto la normativa sul tema del fine vita e del testamento biologico in Parlamento”. 

Insomma, sostegni che pesano per l’ex premier in cerca di riscatto. Anche perché questi temi sono ormai gli unici su cui Renzi può sventolare qualche segno di vittoria, dopo che le sue riforme si sono schiantate o non hanno prodotto i frutti sperati. Restano le unioni civili, con il comma 20 che ha dato il via libera alle sentenze per legittimare adozione gay e utero in affitto, resterà il testamento biologico che sarà discusso alla Camera nei prossimi giorni e, se fanno in tempo, anche la legge sul gender nelle scuole, pure quella alla Camera, ma ancora in commissione. Il progetto antropologico della sinistra renziana insomma va avanti, proprio mentre i primi segnali in controtendenza si cominciano a vedere, mentre Trump mena fendenti al politicamente corretto, e il grande sponsor dei bagni trangender, Obama, non ha null’altro da fare che incontrare l’amico Renzi.