Se la legge contro il negazionismo è un regalo ai nemici degli ebrei
05 Maggio 2016
E’ passato in Senato il ddl che aumenta le pene da 2 a 6 anni di reclusione per chi fa propaganda negazionista. Ma non ci si è fermati al negazionismo sulla Shoah. Governo e maggioranza infatti si sono spinti oltre, mettendo sullo stesso piano la Shoah con i crimini di genocidio, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra.
Sul ddl contro i negazionisti il dibattito è aperto: da una parte il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, che ha espresso grande soddisfazione per il provvedimento. Dall’altra autorevoli storici, ebrei, come Anna Foa e Sergio Luzzatto, che lo hanno invece bocciato sonoramente, e non è casuale che siano stati degli storici a parlare, visto che sono i più avvertiti di fronte a un uso della memoria che rischia di essere troppo disinvolto.
Il negazionismo è una questione che torna periodicamente ad affacciarsi sulla stampa e anche stavolta i giornali hanno dato spazio alla vicenda, soprattutto quando Foa, Luzzatto, e il direttore dell’istituto storico della Resistenza, Flores, hanno difeso le posizioni di chi, in parlamento, Giovanardi, Quagliariello, aveva messo in guardia dalla nuova legge, la quale legge, sempre secondo gli storici, “rischia di trasformare dei farabutti in martiri”.
A noi, che storici non siamo, sembra che l’equivalenza fatta tra Shoah e altri crimini brutali svuota di senso l’unicità dello sterminio degli ebrei nella Germania del partito nazista. Sorprende che fini giuristi esercitatisi sul provvedimento non colgano il senso simbolico e meta-storico di quell’evento. Per Anna Foa, poi, è “difficile dare torto a Giovanardi” quando il senatore avverte che il ddl potrebbe ritorcersi contro Israele.
“C’è chi accusa Israele di una politica genocidiaria – cosa che giudico completamente sbagliata – ma queste critiche potrebbero trovare un sostegno nella nuova legge”, dice Foa citata da Repubblica. Queste “critiche” circolano persino ai piani alti delle Nazioni Unite: lo Stato di Israele si è macchiato di crimini di guerra durante il conflitto israelo-palestinese! Gli stessi slogan dell’antisemitismo di sinistra che risuonano nella propaganda contro la Brigata Ebraica durante le celebrazioni del 25 aprile.
Di solito chi dà dell’assassino allo stato di Israele, “Israele Stato Sionista”, pensa pure un’altra cosa. Che i sionisti volevano mettersi d’accordo con i nazisti per invadere la Palestina, sulla pelle degli stessi ebrei. Che il movimento sionista si è ‘inventato’ la Shoah per coprire quello che stava facendo in Palestina. Se non ci credete, basta farsi un giro sul web per scoprire che tante persone queste cose le pensano e le scrivono.
Per alcuni Hitler, Himmler e il buon Eichmann sarebbero stati pedine nelle mani del sionismo politico, che li avrebbero usati senza scrupoli per i suoi turpi fini. Così come avrebbe “usato”, nell’ordine, la Regina Elisabetta, e quindi gli Usa, Hollywood e la gilda dei mercanti della Serenissima. Come definirlo? Il complottismo lato peggiore del postmodernismo culturale. Avete presenti quelli convintissimi che gli ebrei telefonarono a chi stava nelle Torri Gemelle per avvertirli dell’attacco di Al Qaeda? Ecco, avete capito il tipo.
Gente come il signor Breivik, il killer della mattanza di Utoya. Detto ciò, che cosa mi succederà domani se scriverò che nel 1941 i nazisti deportarono per ritorsione nei campi di concentramento centinaia di giovani ragazzi e ragazze ebrei che vivevano e lavoravano in un campo sionista nel nord dell’Olanda – regista dell’operazione Klaus Barbie, quel fiorellino? Qualcuno mi porterà le arance in cella?
C’è da chiedersi se chi si è adoperato tanto per questa nuova legge certe cose se ricordi, le sappia o perlomeno le immagini. Perché all’antisemitismo, se non lo riconosci subito, rischi di fargli un favore. Magari votando una legge sul reato di negazionismo.