Se la libertà passa attraverso un’emoticon di donna velata
14 Settembre 2016
L’idea di creare emoticon di donne col velo islamico è di una ragazza saudita residente in Germania. Pare che l’idea sia stata è presa in seria considerazione da un’organizzazione che si occupa della nascita di nuove “faccine” per arricchire la comunicazione su internet ed sms.
Al Washington Post la ragazzina ha spiegato: “le mie amiche che non indossano il velo possono trovare un’emoticon che le rappresenti. Io non posso, perché non esiste un emoji di una donna che indossa l’hijab. Vorrei qualcosa che mi rappresentasse e che rappresentasse le donne musulmane che indossano il velo ogni giorno e che sono orgogliose di indossarlo”.
Chissà quale pressione psicologica e indottrinamento violento deve aver dovuto subire una ragazzine che giustifica il suo punto di vista guardando a quell’immagine con l’hijad come una possibilità per il futuro. Perché la “faccina” sarà ad uso e consumo anche delle donne cristiane e di quelle ebree che indossano il velo, non solo delle musulmane. Ma soprattutto potrà rappresentare il Ramadan, la festa del sacrificio e altre festività, e pure le donne malate di cancro che spesso usano il velo o semplicemente le donne a cui piace indossarlo.
Se per qualcuno tutto ciò è sintomo di progresso, per noi non è che il dramma di un mondo accecato dai finti valori dell’islam e che continua ad ignorare persino la storia e il simbolo del fantomatico “velo”. Che tutto è fuorché immagine di libertà e progresso.