Se la prendono con Napolitano perché è partito il countdown sulla riforma elettorale
25 Ottobre 2013
di Ronin
Le opposizioni si scatenano dopo l’incontro tra il Presidente Napolitano, i ministri Quagliariello e Franceschini, i capigruppo della maggioranza in Senato, per fare il punto sulla riforma della Legge elettorale. Beppe Grillo torna a chiedere l’impeachment di "Re Giorgio". Per Roberto Calderoli, l’inventore del "Porcellum", il vertice al Quirinale è "inaudito e non previsto dalla Costituzione". Secondo Guido Crosetto di Fratelli d’Italia l’incontro è "perlomeno inconsueto".
In realtà non c’è stato uno strappo istituzionale (in serata una nota del Quirinale fa sapere che il Presidente incontrerà anche le opposizioni): vista la velocità, e che velocità, con cui un pezzo del Parlamento sembra interessato ad affrontare la questione della legge elettorale, Napolitano ha voluto assicurarsi quale fosse la roadmap e che soluzioni si pensa di adottare per sciogliere il nodo di gordio. Considerando che c’è il rischio, concreto, che a fare prima della politica sia la Consulta – il countdown sulla costituzionalità del Porcellum è partito e l’orologio scorre.
Serviva quindi una verifica sulla bozza Pd/Pdl già esposta in commissione Affari Costituzionali al Senato: proporzionale con premio di maggioranza alla Camera con la coalizione o la lista che supera il 40 per cento; ipotesi che però non piace ai renziani, che preferirebbero il maggioritario a doppio turno. Serve quindi un accordo definitivo tra le forze di maggioranza, certamente sentire la voce delle opposizioni, e infine discutere e decidere in parlamento. Ma fa strano che, proprio tra chi attacca "Re Giorgio", si nascondano quelli che vorrebbero cambiare tutto per non cambiare nulla.