Se le fake news sul Russiagate le mette in giro Lady Hillary

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Se le fake news sul Russiagate le mette in giro Lady Hillary

03 Giugno 2017

Hillary Clinton ha messo in scena un altro atto nella telenovela del Russiagate, il presunto scandalo sulle influenze del Cremlino nel voto alle presidenziali americane dello scorso novembre. Nel corso di una conferenza a Rancho Palos Verde in California, l’ex candidata democratica sconfitta da Donald Trump ha affermato che i russi, i fantomatici hacker russi teleguidati da Putin e di cui nessuno per ora ha svelato la identità, si sarebbero coordinati con degli americani – qualcuno all’interno della campagna del Don – per i loro attacchi informatici.

“I Russi, secondo me, non avrebbero saputo come trasformare queste informazioni in armi, senza l’aiuto di americani”, ha dichiarato Hillary facendo riferimento alle false informazioni, le ormai note “fake news“, diffuse su internet, e che secondo la ex segretario di stato di Obama le sarebbero costate l’ingresso alla Casa Bianca. “La maggior parte delle news postate erano false”, ha aggiunto Hillary. “Oggi sappiamo che erano legate ai mille agenti russi coinvolti nella diffusione di questi messaggi”.

La Clinton, com’è noto, non è ancora riuscita a digerire la sconfitta alle presidenziali; tutti la davano per vincente, invece ha vinto Trump. Ma Lady Hillary non si arrende, ha appena fondato un nuovo comitato di azione politica (Onward Together), con il quale, dicono i rumors di Washington, potrebbe sfidare nuovamente Trump nelle elezioni del 2020. E così Clinton continua a tenere alta la fiamma del “Russiagate”, unico appiglio per mostrare agli americani che le scorse elezioni furono “alterate” come disse l’ex presidente Obama, favorendo Trump.

Tanto è stato il chiasso su hacker russi e fake news, che Facebook, il celeberrimo social network fondato da Mark Zuckerberg – anche lui tra i papabili candidati democratici alle prossime elezioni – ha da qualche tempo implementato una serie di misure utili a contenere la diffusione delle sempre presunte fake news. Facebook si è affidato in particolare a una serie di soggetti, agenzie di “fact-checking“, di verifica delle news online, come il Poynter Institute, che ha recentemente pubblicato uno studio dal titolo “Social media e Fake news nelle elezioni del 2016”, scritto a quattro mani da economisti della Stanford e della New York University.

E cosa ci dice questa ricerca sulle fake news realizzata analizzando i dati di navigazione sul web di un campione di oltre un migliaio di persone? “I nostri dati ci suggeriscono che i social media non sono stati la più importante fonte di notizie per le elezioni, e che le fake news diffuse sono state lette solo da una piccola fetta di americani”. Sempre secondo i ricercatori universitari che lavorano per i contractor di Facebook, non per qualche pericoloso sito di propaganda filorussa, dunque, queste notizie false o presunte tali potrebbero aver spostato al massimo “lo 0,7 per cento” degli elettori democratici spingendoli a votare per Trump. Un numero davvero esiguo del campione, dunque, a fronte dei numeri ben più determinati mossi, secondo la ricerca, dai media tradizionali, per esempio attraverso i dibattiti televisivi tra i candidati presidente, o i giornaloni, ricordiamo, tutti uniti per osteggiare il Don e che purtroppo per clintoniani e obamiani hanno fatto una storica figuraccia.

La tesi dei ricercatori conferma anche quanto dichiarato nei mesi scorsi dall’ormai ex direttore della FBI, Comey, che in audizione alla commissione intelligence del Congresso, aveva affermato che, se pure interventi a gamba tesa di forze esterne nelle elezioni USA ci furono non furono certo decisive, come invece lo è stato, decisivo, lo spostamento dell’elettorato democratico negli Stati americani impoveriti dalla globalizzazione, dai Clinton e da Obama verso Trump.

Morale della favola sulle fake news: Clinton continua a raccontare di complotti inesistenti ma adesso a smentirla sono gli stessi che quelle storielle dovevano demistificare, cioè i fact-checker di Facebook. Le fake news, insomma, le bufale le sta continuando a seminare Lady Clinton, che a quanto pare non ha ancora imparato la lezione.