Se lo strumento (giudiziario) viene usato bene, le misure non contano
24 Aprile 2011
di Zia Giugi
Cara Zia Giugi, il dibattito sulla lunghezza dei processi ci ha ammorbato. Breve, medio, lungo, prescritto… Io penso che, come anche in altre circostanze, quando lo strumento (giudiziario) è utilizzato bene, le misure non contano. Ivana.
Hai ragione nel dire che il parametro delle “misure” ci descrive una realtà ingannevole. Non c’è quasi mai una corrispondenza univoca e conseguente tra le dimensioni vantate da un uomo e le grandezza delle sue azioni. Chi, ad esempio, vuole un processo il più breve possibile, sostiene di avere un più esteso e durevole attributo maschile rispetto agli avversari. Ma una cosa piccola ce l’ha: una maggioranza che per rimanere tale va corroborata continuamente con dichiarazioni e proclami di grande virilità.
A base di invettive contro comunisti, giudici, clandestini, giornalisti, moralisti, pentiti. Così supportato da iniezioni di testosterone, il consenso resta alto. Per contro, chi seduto nei seggi opposti del Parlamento pare avere profilo più discreto, non indossa cravatte con il nodo mascolinamente doppio né scarpe lucide a punta e agita leggiadre bandiere arcobaleno, continua a eccitare piazze che anelano al linciaggio di chi è al potere. Permette slogan da battaglia. Guida manifestazioni nelle quali si incendiano auto e distruggono vetrine a sprangate. Auspica non la destituzione, ma l’eliminazione fisica dei dittatori (più che altro di quelli amici di Berlusconi). Contraddizioni che non sono solo della politica.
Nel mondo dello spettacolo, alcuni dei più idolatrati sex symbol, sembra che abbiano poco da offrire alle loro compagne. Non ci riferiamo solo alle malignità messe in giro da ex mogli o fidanzate tradite, ma ad alcune immagini naturiste diffuse da impietosi fotografi. La prima moglie di Brad Pitt ha detto: “il suo coso non è tanto grande… non so se mi spiego”. Si spiega, si spiega, diciamo noi tra le lacrime. Jude Law fotografato mentre fa il bagno in Francia, dichiara – non servono le parole – che l’acqua era molto fredda. Eminem segue nella rosa dei micromen. Ashton Kutcher forse per questo problemino ha sposato Demi Moore che potrebbe essere sua madre (comunque non ci spieghiamo Demi Moore). Il dramma si annuncia con Enrique Iglesias. Il figlio del pirata e signore, generato da un uomo che ha castigato qualche migliaio di femmine, dichiara che è l’unica cosa che cambierebbe del suo corpo. Dice poco. Come se di una Porsche si volesse cambiare il motore. In ultimo, cade una stella del nostro firmamento. Un maschio con tutto maiuscolo: Mick Jagger. A questo proprio non riusciamo a credere.
Siamo andate a rivedere tutte le sue foto alla ricerca di una smentita, ma le tutine strette confermano. Paradossi della natura. Non confermati, invece, dalla mappa dimensionale pubblicata qualche giorno fa dai giornali. Per la serie: “grande paese, grande uomo” i maschi statunitensi e russi vantano più o meno le medesime dimensioni. E questo spiegherebbe la guerra fredda e la politica della deterrenza. Appena uno dei due ha fatto il bellimbusto con lo scudo spaziale, si è rotto l’equilibrio. Altra grande terra, il Canada, si piazza molto bene, il pesce grasso (Omega3) forse aiuta. I francesi confermano la grandeur e superano in media tutti gli europei. Questo la dice lunga sul perché dichiarino guerre per conto loro. Peraltro, Napoleone ha lasciato una buona eredità anche agli egiziani, tra i primi nella classifica africana. All’ultimo posto i coreani, ma per loro siamo abituati a calcolare diviso due. Messaggio i!
n codice per voi amiche che non sappiate ancora dove andare in vacanza: viva il Congo.