Se questa è una rivoluzione: blatte, disservizi e budget sforato a Napoli

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Se questa è una rivoluzione: blatte, disservizi e budget sforato a Napoli

11 Luglio 2012

Il termometro a Napoli risulta rovente. Proprio mentre il popolo napoletano trova ristoro in posti inconsueti, trasformando le fontane in piscine come sta accadendo alla Rotonda Diaz, la temperatura – non solo climatica – si fa sempre più calda. La città di Napoli ed il suo sindaco stanno affrontando questioni spinose: in primis la crisi dovuta alla nota della Corte dei Conti per uno sforamento di 40 milioni di euro per le spese del personale. In ultimo, ma non di certo per importanza, l’invasione delle blatte rosse ha scatenato una nuova emergenza igienenica con una eco che ha raggiunto anche la stampa internazionale.

Quanto allo sforamento del budget comunale, si tratta di una grana di non poco conto visto che maestre e dirigenti rischiano il posto ed in forse è anche l’assunzione dei candidati del ‘concorsone’ risultati – faticosamente – idonei. Le questioni danno vita a veri e propri tavoli da ping pong, dove si gioca allo scarica barile. Come è stato possibile sforare il tetto del 50% di spesa del personale? E’ successo per adeguamento dei contratti della giunta arancione o per diminuzione delle entrate? Il rimpallo avviene, soprattutto, tra la Direzione Generale, con Silvana Riccio, e l’assessorato al Bilancio, con Riccardo Realfonso, a scapito dei 500 dipendenti comunali di vario grado e livello che saranno fuori perché i loro contratti, andati in scadenza, non saranno più rinnovabili. Realfonso accusa Riccio di aver fornito i dati in ritardo e viceversa.

Lo scarica barile delle colpe, inevitabilmente, si sta verificando anche sulla questione delle blatte rosse che in questi giorni stanno invadendo il capoluogo partenopeo mettendo a rischio la salute dei cittadini napoletani: gli esperti legano l’invasione alla mancata disinfestazione, il Comune la attribuisce alla ASL e ovviamente la ASL, a sua volta, al Comune. Intanto, sul sito di Le Monde un’altra brutta immagine viene dipinta del volto di Napoli: l’articolo recita “Dopo i rifiuti, a Napoli il flagello blatte” e De Magistris utilizza twitter per smentire l’allarme rendendo pubblici i cronoprogrammi per le disinfestazioni dei vari quartieri di Napoli. M tant’è, ancora una volta gira per il mondo una cartolina mortificante della città. La speranza è che o’ scarafún’ rùss’, così simpaticamente definito dai cittadini napoletani, non soppianti anche il logo ufficiale di twitter. Napoli dovrebbe essere conosciuta per ben altro.