Semplificare e riconquistare la fiducia: trasparenza tra banche e clienti per uscire dalla crisi

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Semplificare e riconquistare la fiducia: trasparenza tra banche e clienti per uscire dalla crisi

13 Luglio 2016

Nel dibattito sulle banche interviene Giuseppe De Lucia Lumeno, Segretario Generale Associazione Nazionale fra le Banche Popolari. Ospitiamo il suo intervento sulle pagine dell’Occidentale.

Riconquistare la fiducia dei risparmiatori, ma anche delle imprese, è uno dei temi più sentiti non soltanto dall’opinione pubblica ma, fortunatamente, anche dalle istituzioni nazionali ed europee. La Commissione parlamentare per la semplificazione ha avviato un’utile indagine conoscitiva finalizzata ad individuare le linee di azione per rendere più semplici e trasparenti i rapporti con gli utenti nei comparti finanziario, bancario e assicurativo. La Commissione, presieduta dall’On. Bruno Tabacci, nei giorni scorsi ha voluto ascoltare, nel corso di una formale audizione, il parere di Assopopolari che ha potuto così, da una parte, ribadire la necessità di intervenire sul tema in maniera ampia e rapida, dall’altra, mettere a disposizione la propria competenza ed esperienza per facilitare la complessa operazione di semplificazione.

Alla base della crisi fiduciaria che si è consumata tra gli operatori economici ci sono diversi motivi tra loro strettamente interconnessi tra i quali, spesso, si fa fatica a capire quali siano le cause e quali le conseguenze. Crisi, innovazione tecnologica e complesse stratificazioni normative rendono sempre più difficili le regole del gioco con la conseguenza inevitabile che i protagonisti dell’economia si sentono disarmati, insicuri, sfiduciati. Il quadro, così, si autoalimenta negativamente e l’avvitamento diventa drammatico.  

Il problema dei problemi è senza dubbio rappresentato dalla crisi economico-finanziaria che da ormai dieci anni attanaglia soprattutto i Paesi occidentali e tra questi, più degli altri, l’Europa. La crisi genera disoccupazione e riduce i redditi e, con essi, riduce drasticamente la disponibilità sia di spesa che di risparmio della collettività. La crisi accresce così notevolmente i rischi per gli investimenti e riduce la fiducia in una vorticosa, quanto pericolosa, spirale negativa. I processi di innovazione tecnologica hanno prodotto cambiamenti sociali, economici e culturali, di carattere epocale. Hanno generato grandi opportunità con un ampio ventaglio di nuovi prodotti finanziari e con essi, nuove e complesse regolamentazioni. Una vera e propria rivoluzione digitale che, insieme alla forviante idea di onnipotenza, ha diffuso, d’altro canto, anche un senso di inadeguatezza e di incertezza da parte dei fruitori effettivi o potenziali. Infine l’incertezza normativa.

Abbiamo dinanzi ben tre livelli normativi ai quali sono assoggettati gli istituti di credito e, più in generale, gli intermediatori bancari: la normativa europea, quella nazionale e le disposizioni delle autorità di vigilanza. L’inevitabile rischio di sovrapposizione nasce dalla molteplicità dei soggetti legiferanti. Il complesso di norme vigenti è, inoltre, il frutto di un lungo percorso, ancora in essere, di integrazione tra Stati diversi con livelli di elaborazione normativa, ma anche di economie, molto diverse tra loro. Tutto ciò non può che portare a sovrapposizioni, incongruenze, stratificazioni e, dunque, inevitabilmente, a norme farraginose, complesse, illeggibili, nonché incertezze o veri e propri contrasti interpretativi. Di nuovo, senso di inadeguatezza e sfiducia da parte dei protagonisti dell’economia. 

L’uscita da questa drammatica spirale non può che avvenire agendo contemporaneamente su più  versanti. Ripresa economica, educazione finanziaria e semplificazione vanno declinati insieme, vanno considerati singoli aspetti ma di un’unica problematicità. Non ci può essere ripesa senza la capacità e la volontà di fare impresa. Non ci può essere ripresa senza il sostegno da parte del sistema creditizio all’impresa. Ma volontà di fare impresa e sostegno all’impresa hanno un denominare comune fondamentale che si chiama fiducia. Il sistema economico, ed in esso quello bancario, hanno perduto, non sempre e non solo per proprie responsabilità, proprio quella fiducia che ora deve essere riconquistata.

Bene, dunque, i programmi di educazione finanziaria mirati alle scuole primarie come alle università da realizzare con gli strumenti più vari (convegni, pubblicazioni, siti web, campagne informative e comunicative). Ma perché ciò possa dare i frutti attesi è necessaria procedere con la semplificazione legislativa ed amministrativa. Affinchè l’educazione finanziaria possa essere efficace è, infatti, necessario che l’oggetto dell’educazione stessa sia semplificato, coerente ed armonico e non sovrabbondante o vessatorio. E’ necessario un complesso normativo uniforme, secondo il principio della better regulation. I procedimenti devo essere snelli; gli adempimenti che non servono vanno tagliati e quelli necessari vanno razionalizzati. L’iter legislativo deve essere fondato sulla conoscenza reale dell’elemento che va a regolamentare non soltanto nel merito del provvedimenti ma anche negli effetti che esso va concretamente a produrre. Le norme varate vanno poi sottoposte a verifica periodica per adeguarle, ove si rendesse necessario, all’evoluzione del mercato e del progresso tecnologico.

Insomma, per riconquistare autorevolezza e soprattutto fiducia la condizione necessaria è quella di mettere gli operatori nella condizione di muoversi in un quadro certo e semplificato. Per questo non basta l’educazione se il quadro di riferimento resta illeggibile e contrastante. 

Per le Banche Popolari la fiducia è un valore fondamentale che rappresenta il punto centrale di un rapporto e di una storia di relazioni e di conoscenza reciproca maturate nel corso di oltre 150 anni di storia. Le Banche Popolari hanno la consapevolezza del proprio dovere che è quello di assistere soci e clienti – che sono poi famiglie e piccole e medie imprese – nelle scelte che questi, però, devo compiere autonomamente e coscientemente. Questa consapevolezza, che nasce da un consolidato legame con il territorio e dai principi di solidarietà e sussidiarietà, rende Assopopolari – già da tempo attiva sul terreno dell’educazione finanziaria – particolarmente sensibile al tema della semplificazione in quanto esso caratterizza il rapporto tra utente e istituto di credito come tema cruciale non soltanto per le banche ma per l’intero sistema economico.

L’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari e del Territorio è pronta a fare la propria parte in maniera concreta mettendo a disposizione una lunga esperienza che si è formata nel corso di un dialogo costante con le istituzioni e che prosegue da 140 anni.