Sentenza Berlusconi, se cade il Governo è la fine del Pd
29 Luglio 2013
di Pino Scanzi
Dicono i boatos che la assoluzione o l’annullamento della condanna a Silvio Berlusconi da parte della Cassazione per il processo Mediaset sono improbabili. La procura di Milano è troppo forte per accettare una soluzione simile e il potere giudiziario in fondo è tutto un equilibrio di corporazioni. Circola l’ipotesi che Berlusconi potrebbe evitare l’interdizione se la condanna fosse ridotta a sei mesi, ma anche questa ipotesi lascia interdetti i principi e i vassalli del Foro.
Dunque cosa accadrebbe se Berlusconi venisse interdetto? A sentire il diretto interessato, ma anche importanti esponenti del Pdl, da ultimo il deputato Fabrizio Cicchitto, non ci sarebbero conseguenze sul Governo, almeno non da parte del centrodestra. Il problema sarebbe il Pd. I democrats con un Berlusconi condannato non potrebbero più resistere alla "indignazione della base", tanto più che nelle ultime settimane i sondaggi dicono che gli elettori stanno di nuovo cercando rifugio nelle maglie securitarie del grillismo. Dunque Letta potrebbe cadere per mano dei Dem, pronti all’abbraccio mortale con M5S.
Il Pdl ne uscirebbe con un leader tutt’altro che fuorigioco, un ‘prigioniero politicoì vittima delle angherie giudiziarie della ‘magistratura rossa’, e quindi in grado di ricompattare i suoi anche semplicemente scrivendo lettere dal carcere, come ha ironizzato il sindaco di Bari Emiliano, che però capisce quanto una condanna rafforzerebbe Berlusconi. La Lega Nord, galvanizzata dalla caduta del ministro Kyenge, riacquisterebbe consensi mentre a destra c’è chi lavora per recuperare i voti fuggiti verso il centro con Fini, riconquistando il voto moderato e gli ex AN delusi e anche loro a rischio Grillo.
Un Berlusconi ‘prigioniero politico’ condannato per magheggi fiscali sarebbe di nuovo il campione di quel mondo autonomo e produttivo che vuole tagliare il nodo scorsoio di Equitalia e ha trovato un alfiere per un giorno nel viceministro Fassina. Gli ultimi sondaggi danno il Pd in leggerissima risalita ma se all’orizzonte si palesasse la sfida finale tra Berlusconi e Renzi, il ‘prigioniero politico’ avrebbe la meglio sul ‘rottamatore temporeggiatore’. Renzi stesso può essere una bolla mediatica, com’è accaduto per Monti.
Il rischio più grande per il Pd è venire risucchiato definitivamente da Grillo, che si è già preso l’ex sinistra para-bertinottiana, i movimentisti e gli spezzoni dei centri sociali, gli scontenti e i delusi dalla guerra tra caste in onda al vertice del partito. Un Berlusconi condannato potrebbe sancire la disfatta finale del Pd. Tutti scenari che presuppongono caos istituzionale, inerzia, un nuovo blocco dei lavori parlamentari, mentre la crisi continua ad impazzare. Vale la pena staccare la spina?