Sentenza Dell’Utri. Quaglieriello (Pdl): “Cassazione corretta”
10 Marzo 2012
di redazione
"In un Paese nel quale tutto fa dottrina e costituisce precedente, e le accuse dei procuratori di ogni ordine e grado restano scolpite nella pietra anche quando intervengono sentenze a contraddirle, sarebbe inspiegabile e anzi molto grave se le parole del sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione sul diritto di difesa e sull’evanescente concorso esterno in associazione mafiosa cadessero nel vuoto. Tanto più perché accolte dal collegio chiamato a giudicare su Marcello Dell’Utri e perché dotate di un rigore giuridico e costituzionale di assoluta evidenza". Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, commentando la sentenza della Cassazione sul caso Marcello Dell’Utri.
Con tre ore di camera di consiglio la Cassazione ha infatti deciso ieri che deve essere rifatto il processo al senatore del Pdl, Marcello Dell’Utri, condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Corte di Appello di Palermo il 30 giugno 2009. La Suprema Corte, accogliendo la richiesta della stessa Procura della Cassazione, ha annullato con rinvio la condanna disponendo l’appello bis.