Senza la Nazionale Europea non vinceremo i Mondiali

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Senza la Nazionale Europea non vinceremo i Mondiali

11 Maggio 2015

Uno dei pochi argomenti che uniscono i divisi cittadini europei è certamente il calcio. Vale la pena allora usare questa metafora sportiva per dire che puoi anche avere una squadra di fuoriclasse ma questo non è sinonimo di vittoria assicurata. Oggi la Ue è un team pieno di campioni (Francia, Germania, Italia e Regno Unito siedono nel G7) ma in cui ognuno marcia e (s)calcia per conto proprio. D’altronde come giudicheremmo una squadra iridata dove uno dei titolari, la Gran Bretagna del trionfante Cameron, scende in campo  promettendo ai tifosi che forse abbandonerà il gruppo?

Proprio per questo motivo vanno amplificate al massimo le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dai Capi dello Stato italiani, quello in carica, Sergio Mattarella, e i presidenti emeriti Ciampi e Napolitano, tutti convinti che serva una “una sempre più stretta unione in senso politico” tra gli Stati membri e i popoli europei. Nonostante le salvinate di turno, l’Italia era e resta un Paese dotato di leadership europeiste e il nostro compito a Bruxelles sarà proprio di evitare che accada il peggio: gli Stati Disuniti d’Europa.

La prova del nove è fissata per mercoledì prossimo quando sapremo se la Ue accetterà le proposte italiane per una più equa suddivisione dei profughi e dei rifugiati tra i Paesi membri (prima di avere una risposta definitiva bisognerà comunque aspettare i supplementari), oppure se a prevalere saranno ancora una volta le egoistiche logiche nazionali. La verità è che senza Europa non si va da nessuna parte: davvero pensiamo di poter competere da soli su questioni strategiche dell’agenda internazionale come i grandi investimenti infrastrutturali, la difesa, l’energia, l’immigrazione?

Bisogna fare squadra e per riuscirci c’è un’unica soluzione: creare un vero legame tra i giocatori e i tifosi. Fuor di metafora, più legittimazione democratica. Cameron, Sarkò, Renzi e la Merkel dovrebbero fare campagna elettorale in giro per i Paesi della Ue e gli elettori dovrebbero scegliere in modo più diretto, semplice ed efficace di quanto non avvenga oggi chi li governa. Servono leadership europee capaci di incidere e di decidere.

Chiediamoci che accadrebbe se a scendere in campo ai Mondiali non fossero l’Italia, la Germania, la Gran Bretagna, la Francia o la Spagna, ma la nazionale della Ue. Stati Uniti d’Europa contro Usa, contro il Brasile o l’Argentina. Per gli avversari molto probabilmente non ci sarebbe storia. Il problema è che fino quando i fuoriclasse europei faranno i capricci avremo tante belle squadre, sempre più nostalgiche dei successi passati ma capaci solo di perdere con il Costarica.