“Senza riforma del voto sarà crisi della democrazia”

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“Senza riforma del voto sarà crisi della democrazia”

“Senza riforma del voto sarà crisi della democrazia”

11 Gennaio 2012

 

“La Corte farà ovviamente quello che crede. Io penso – e non è un auspicio ma una mera riflessione – che sulla base dei precedenti l’ipotesi di una sentenza di rigetto sia più che plausibile. Comunque sia, la scelta della Consulta non può e non deve essere decisiva. La politica sulla riforma elettorale e in generale su quella istituzionale non può e non deve farsi tirare per la giacca, bensì assumere un’iniziativa autonoma”. Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario dei senatori del Pdl, appoggia apertamente la moziuone presentata dall’esponente del Pd Vannino Chiti che ritiene che la modifica del sistema di voto e dell’attuale assewtto istituzionale sia decisivo per evitare che “la crisi della politica si risolva in una crisi della democrazia”.

Sono anni che si parla di riformare lo Stato e di rivedere se il sistema di voto e non se n’è fatto nulla, difficile essere ottimisti…

Siamo in una situazione che è senza precedenti. Abbiamo un’occasione unica per recuperare, ricostruire il rapporto tra la politica e i cittadini, perderla sarebbe ingiustificabile, in ballo c’è il futuro stesso dell’Italia.

Al momento fa più paura lo spread.

Ma quel che sta avvenendo sul fronte della speculazione internazionale è semmai la conferma ulteriore di quanto questa decisione non sia più rinviabile. Nonostante i nostri fondamentali siano infatti ben più solidi di quelli spagnoli, i Bonos reggono sul mercato meglio dei Btp. Questo perché sul dopo Monti regna la più totale incertezza. E’ inutile parlare dei costi della politica quando il più grande esborso i cittadini lo pagano per l’inefficienza della politica. Non è un caso se tutti i governi succedutisi negli ultimi anni, e il governo Monti non fa eccezione (anzi), hanno fatto un gran ricorso alla decretazione d’urgenza…

Vuol dire che in Italia altrimenti non si governa?

Prendo semplicemente atto di quanto sta avvenendo. Il nostro sistema è obsoleto e se non ci sbrighiamo a cambiarlo verremo travolti. E non mi riferisco certo solo al sistema di voto…

Ma è di quello che si parla di più e su cui la Corte si pronuncerà tra qualche ora!

Non ne sottovaluto l’importanza ma attenzione a attribuire alla legge elettorale effetti rivoluzionari. Non è così. Anzi, spesso abbiamo dovuto constatare che i cambiamenti della legge elettorale hanno prodotto effetti ben diversi da quelli che immaginavano i proponenti. E’ avvenuto alla fine dell’età giolittiana, quando dopo l’avvento del proporzionale arrivò il fascismo e è accaduto anche molto più di recente. Si pensava che l’abolizione delle preferenze risolvesse il problema della corruzione nella politica, adesso si vuole invece tornare alle preferenze in nome del diritto di scelta degli elettori…Ecco perché dobbiamo essere consapevoli che la sola legge elettorale non può bastare.

Lei ha detto di condividere la mozione di indirizzo presentata da Chiti: è cambiato qualcosa con il Pd da quando siete insieme per sostenere il governo?

Noi continuiamo a ritenerci due forze politiche alternative, con visioni assai diverse. Questa maggioranza si è formata per un comune senso di responsabilità nei confronti del Paese ma è un’anomalia destinata a durare per il tempo strettamente necessario. Dobbiamo però dimostrare di spaer usare bene questo tempo e la riforma istituzionale e con essa quella elettorale rappresentano un obiettivo comune.

Ma voi siete favorevoli a un sistema proporzionale di tipo tedesco?

Nessuno deve presentarsi al confronto con delle pregiudiziali, altrimenti ci si ferma ancora prima di cominciare. Noi siamo convinti che vada salvaguardato un bipolarismo tendenziale e venga garantito agli elettori di poter continuare a decidere chi li governa, il che non significa solo decidere il leader. Su quale sistema possa offrire maggiori garanzie il confronto è aperto.

(Tratto da Il Sole24Ore)