Sesso “multikulti”, manuale surreale per migranti

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Sesso “multikulti”, manuale surreale per migranti

Sesso “multikulti”, manuale surreale per migranti

12 Marzo 2016

Finché non abbiamo visto con i nostri occhi il sito web inaugurato in queste ore dal governo tedesco, abbiamo esitato a prenderlo in considerazione. E quindi a dedicare nuovo inchiostro al solito scenario surreale. Il Ministero della Salute di Berlino, in cooperazione con il governo del Belgio, ha infatti aperto un sito “Zanzu, my body in words and images”. Lo scopo? Ce lo spiega il video introduttivo: “dare consigli sul sesso e la sessualità ai migranti che non hanno ancora vissuto in Germania per molto tempo”.

 

Si tratta di una pagina divisa in sezioni, corredata da espliciti disegni che mostrano, tra le altre cose, le indispensabili nozioni sull’omosessualità, la bisessualità e il transgenderismo. Sono dodici le lingue (nel senso del parlare, absit iniuria verbis!) disponibili, così da renderlo facilmente fruibile a quanti arrivano dai Paesi extraeuropei. E c’è proprio tutto quello che è indispensabile sapere sull’argomento. A cominciare dalla sezione “relazione e sentimenti”. Nella quale troviamo un illuminante spiegazione sul concetto europeo di onore, che non ha nulla a che fare, attenzione, con il delitto d’onore: "Onore significa essere apprezzati da se stessi e dalla società. La violenza fondata sull’onore è proibita dalla società”.

 

Alla sezione “diritti e leggi” viene spiegato perché non bisogna praticare violenze sessuali sulle donne. Un’altra ancora è dedicata esclusivamente all’omosessualità, affinché i migranti sappiano che in Occidente i nuclei familiari possono essere composti anche da persone dello stesso sesso. Ma quel che preme veramente alla Germania multietnica è il tema “violenza sessuale”. I fatti di Colonia hanno fatto risuonare un campanello d’allarme importante, ed è così risultato indispensabile mettere i puntini sulle “i”. “Violenza sessuale è quando qualcuno ti minaccia, usando violenza contro di te o approfitta della tua posizione di debolezza per fare sesso con te. Questo è un crimine. Alcune forme di questa violenza sono la coercizione sessuale, l’abuso sessuale e lo stupro. Le persone che commettono violenza sessuale possono essere severamente punite” si legge nel sito.

 

“È una forma di violenza sessuale anche se qualcuno ti aggredisce verbalmente o con azioni a sfondo sessuale e se qualcuno lo fa per umiliarti. Per esempio, se qualcuno fa commenti volgari su di te in tua presenza, se ti tocca, se qualcuno ti molesta via telefono sms o e-mail, se ti mostra immagini pornografiche contro il tuo volere”. “Donne e ragazzine ne sono spesso vittime, ma lo possono essere anche gli uomini e i ragazzi". E alla fine c’è anche una brevissima chiosa che spiega un altro concetto chiave della civiltà occidentale: “la mutilazione genitale femminile è illegale in Europa e proibita dalla legge, anche se fatta per ragioni culturali”.

 

La sezione “Tipologie di sesso” si serve, poi, di immagini esplicite al fine di illustrare ai migranti i termini ai quali devono attenersi nei rapporti sessuali con le tedesche. Insomma, il sito è ben fatto. Nulla è lasciato al caso o agli equivoci. Eppure viene da domandarsi cosa starà pensando il musulmano medio destinato a imbattersi in questa postmoderna versione del libretto di istruzioni della civiltà occidentale. Pansessualismo e sodomia nelle vignette e nelle didascalie che enfatizzano “rispetto” ed uguaglianza (“entrambi i partner sono uguali. Un partner non domina l’altro”) potrebbero correre il rischio di risultargli un tantino provocatorie. Ma no, non scherziamo. È solo il multiculturalismo. E questo non è che l’ultimo episodio di una delle sue infinte declinazioni. L’Europa “multikulti” è da un pezzo che si sta dando un gran da fare.

 

Per esempio mentre l’Italia, annebbiata da un pudore moralista si censurava velando i nudi ai Musei Capitolini di Roma, e quindi copriva con un lenzuolo – come si fa con i morti – la sua storia e identità, in Austria mettevano in bella mostra un altro tipo di nudo attraverso il programma “La mia vita in Austria”. Un depliant in cui, per farla breve, si racconta che il bacio omosessuale è “ok”, mentre picchiare una donna, no, non si fa. In Norvegia, invece, più o meno gli stessi depliant, sono diventati i manuali dei “corsi di comprensione culturale”.

 

Le notizie più piacevoli arrivano comunque sempre dai confini tedeschi. La notizia è della Frankfurter Allgemeine Zeitung, ed è un filo meno recente: i migranti arrivati in Germania non sanno cosa intenda veramente l’occidente per “servizi igienici”. Anzi non sanno proprio cosa farsene di un gabinetto. E sebbene si sia tentato di spiegare loro come funziona, insieme all’uso della carta igienica, gli esiti sono stati deludenti. Hanno dovuto attrezzarsi i produttori di toilette che hanno inventato il “water multikulti” da istallare nei centri di accoglienza. 

 

Negli stessi giorni lo Spiegel raccontava lo sconcerto degli insegnati nelle scuole quando si è discusso con gli studenti figli di immigrati, della notte di capodanno a Colonia. “Cosa vuole da noi? Questo è quello che le donne possono aspettarsi che accada se vanno in giro di notte”. Inutile domandarsi se ci sia davvero bisogno di spiegare certe cose. Se si è lasciato minare i nostri principi da un relativismo vigliacco, è ovvio che la civiltà vada spiegata e illustrata. Chi non capisce è solo uno xenofobo e un razzista. Accuse generiche che sono diventate i cardini di ogni sorta di editto morale. E che al di là di ogni altra considerazione, sono un attacco alla fedeltà e all’appartenenza a una nazione, alla civiltà occidentale.

 

Sotto lo stendardo del politicamente corretto, vi raccontiamo l’ovvio. Ma la retorica non chiama quasi mai la realtà con il suo nome, perché la banalità è un concetto più aleatorio. Quindi, sì, è decisamente il multiculturalismo, bellezza. Dai banchi di scuola alle toilette, passando per il divieto di amputazione genitale femminile.