Seth Rich, il “Russiagate” e la disinformazione della CIA

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Seth Rich, il “Russiagate” e la disinformazione della CIA

03 Agosto 2017

Ricorderete il caso di Seth Rich, il funzionario del DNC, il comitato elettorale del partito democratico americano, ferito a Washington durante una rapina e morto subito dopo in ospedale. Questa la versione ufficiale fornita dalla polizia della capitale USA, anche se il caso è rimasto aperto visto che a distanza di tempo ancora non si è capito chi ha ucciso Rich e come mai, quando viene ritrovato dagli agenti, il funzionario del partito clintoniano indossa ancora il suo orologio ed ha il portafoglio in tasca. Una rapina finita male, ripetono da allora le autorità. 

Fatta questa premessa, in queste ore il caso torna ad infiammare la stampa Usa dopo che l’investigatore privato pagato dalla famiglia di Seth Rich per fare luce sulla vicenda (al momento non lavora più per i genitori di Seth) se n’e’ uscito dicendo che alcune sue affermazioni sarebbero state manipolate da Fox News e dalla Amministrazione Trump – per rimestare nel torbido e distogliere l’attenzione del pubblico americano dal Russiagate, il presunto scandalo sulle intromissioni degli ormai celebri hacker russi nelle elezioni USA che portarono alla vittoria del Don e alla sconfitta di Hillary Clinton, aggiungono subito i giornaloni USA. E quali sarebbero le dichiarazioni fatte e poi smentite dall’investigatore privato? 

Una su tutte e cioè che sarebbe stato proprio Seth Rich e non quindi i fantomatici hacker russi protagonisti del Russiagate, a passare a Wikileaks, il sito di rivelazioni fondato da Julian Assange, le informazioni sul Clintongate, l’altro scandalo sulle email compromettenti di Lady Clinton e sui metodi imperanti nel partito per togliere di mezzo il rivale di Hillary, Bernie Sanders, alle primarie democratiche (rivelazioni che portarono alle dimissioni del capo del DNC). Dunque fu Seth Rich a passare le informazioni sui Clinton a Wikileaks? L’investigatore privato nicchia, addossa ad altri, reporter di Fox News, finanzieri nonché sostenitori di Trump, e alla stessa Amministrazione USA la responsabilità di aver manipolato le sue dichiarazioni, ma il dubbio resta. 

Ovviamente giornaloni come il Washington Post e siti di “debunking” delle fake news, come Snopes ci vanno a nozze e da 48 ore su Google News è tutto un fiorire di articoli su Trump che avrebbe orchestrato l’operazione per diffamare i Clinton e sviare come abbiamo detto la attenzione del pubblico USA dal Russiagate. Ma è soprattutto un altro aspetto della vicenda a lasciare perplessi e farci chiedere ancora una volta cosa accadde a ridosso delle elezioni USA. 

L’ipotesi che sia stato Seth Rich e non gli hacker russi a passare a WikiLeaks le informazioni sulla Clinton e i Democratici non è semplicemente farina del sacco dell’investigatore privato, lo stesso che adesso smentisce tutto. E no, perché tra le fonti citate da WikiLeaks ce n’è una che oggi viene ripresa di sfuggita dal Washington Post e di cui non si trova traccia nei siti di debunking come Snopes: il premio Pulitzer Seymour Hersh, dunque non un qualsiasi giornalaio ma il reporter investigativo che negli anni Settanta rivelò al mondo che la CIA spiava gli americani, e che nel corso della sua carriera ha scoperchiato casi celebri come il massacro di Mai Lai in Vietnam e le torture nelle prigioni irachene commessi da militari USA. 

E cosa dice di Seth Rich il pluripremiato Hersh? Non solo che ci sarebbero le prove, nel computer di Rich, che fu il funzionario del partito democratico a passare le informazioni sul Clintongate a Wikileaks ma che, udite udite, l’intero “Russiagate”, lo scandalo sulle elezioni USA ‘alterate’ dai russi, sarebbe stato una operazione di disinformazione in grande stile orchestrata dall’ex capo della CIA, Brennan, nominato da Obama, per fare le scarpe al presidente Trump. Brennan è lo stesso signore che qualche settimana fa ha teorizzato durante un evento pubblico una specie di colpo di stato contro la Casa Bianca, invitando i funzionari USA a disobbedire se Trump avesse dato l’ordine di licenziare il procuratore speciale Mueller che indaga sul Russiagate. 

Insomma in questo gioco di specchi pieno di misteri quello che sta emergendo, al di là dei giornaloni e dei tentativi di tirare in mezzo Trump come il grande manipolatore, è che il predecessore di Trump alla Casa Bianca, Obama, Lady Hillary e il partito democratico, insieme a media, giornaloni e poteri forti di tutti i tipi compresa la CIA, hanno brigato per costruire una colossale panzana: quella degli hacker russi e di Trump pupazzo nelle mani di Putin, quando invece, a quanto pare, la gola profonda che avrebbe passato le informazioni in grado di danneggiare Hillary ad Assange sarebbe stato un funzionario del partito democratico. Seth Rich. Rimasto ucciso qualche giorno dopo durante una rapina ‘finita male’.