Shoici Nakagawa era la quintessenza del “politicamente scorretto”

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Shoici Nakagawa era la quintessenza del “politicamente scorretto”

07 Ottobre 2009

L’ex ministro delle Finanze giapponese Shoici Nakagawa è morto domenica scorsa nella sua casa nel quartiere residenziale di Setagaya, a Tokyo. A trovarlo, disteso a faccia in giù nel letto della sua camera al secondo piano, sua moglie. Secondo la polizia al momento non ci sarebbe nessun dettaglio sulle cause del decesso. Sul corpo non sono state trovate ferite, neanche l’ombra di un testamento o di una lettera d’addio; solo una scatola di sonniferi. Scartata l’ipotesi del suicidio, e anche quella del suicidio, le autorità hanno comunque ordinato un’autopsia (amministrativa, non penale) per accertare le cause del decesso. Secondo l’agenzia stampa "Jiji", i medici legali  hanno rilevato delle anomalie cardiovascolari e tracce di alcool nel corpo del 56enne, ma da sole non bastano a spiegare il decesso. Bisognerà attendere gli esami supplementari che saranno realizzati in questi giorni.

L’ex ministro giapponese era salito alla ribalta della stampa internazionale il 14 febbraio scorso quando, all’uscita di una riunione ministeriale del G7 a Roma, si era presentato visibilmente ubriaco ad una conferenza stampa, accanto ad un imbarazzatissimo governatore della Bank Of Japan, Masaaki Shirakawa. In seguito, il ministro ha seminato il panico nei musei vaticani, penetrando in zone transennate e vietate al pubblico. Le immagini del ministro delle Finanze della seconda potenza economica mondiale, rosso in viso e con la voce impastata, che balbettava di fronte ai giornalisti, hanno fatto il giro del mondo, suscitando l’ilarità della stampa e l’indignazione dell’opinione pubblica nel Sol Levante. Nakagawa aveva attribuito il suo comportamento a dei medicinali che presi contro un "noioso raffreddore". Le pillole, associate al jet leg, lo avrebbero stordito. Ma la polemica creata dall’episodio aveva costretto l’ex premier Aso a chiedere le dimissioni del suo ministro.

Il comportamento di Nakagawa ha sollevato un serio dibattito sulle responsabilità e gli atteggiamenti della classe politica giapponese, del primo ministro Aso, e della classe dirigente liberal-democratica. Pur conoscendo la passione del suo amico e collega per il gin tonic, Aso aveva comunque deciso di affidargli una carica così importante. Le polemiche che hanno seguito la vicenda hanno anche contribuito alla sconfitta dei liberal-democratici alle elezioni del 30 agosto scorso, dopo più di mezzo secolo al potere. Nakagawa è stato sconfitto nella circoscrizione di Hokkaido, perdendo il suo seggio in Parlamento dopo 8 mandati consecutivi.

Laureato in legge alla prestigiosa Tokyo University, dopo una breve carriera di banchiere Nakagawa era entrato in politica (nel 1983) prendendo il posto di suo padre, Ichiro Nakagawa, dirigente dell’isola di Hokkaido morto suicida in un hotel di Sapporo. Prima di diventare ministro delle Finanze nel governo Aso, era già stato ministro dell’Economia e poi ministro dell’Agricoltura nel governo del primo ministro Junichiro Koizumi (2001-2006). Lo consideravano un potenziale candidato al ruolo di Primo ministro. Nazionalista convinto, non risparmiava critiche alla Cina e alle due Coree, assumendo posizioni a volte discutibili: dalla difesa dell’insegnamento del patriottismo nelle scuole, alla sua campagna per un "Giappone Atomico".

In campo economico, era un liberista che riconosceva la necessità di riforme strutturali e di lungo periodo, un grande oppositore del protezionismo, che definiva "il male assoluto". Le sue dichiarazionia  effetto gli hanno regalato la celebrità: una volta disse che le navi ecologiste che disturbavano la caccia alle balene lungo le coste del Giappone avrebbero dovuto essere affondate. Ma nonostante l’aria provocatoria e un po’ sbruffona, Nakagawa era soprattutto un uomo che soffriva di una profonda depressione. Condita da eccessi di vitalità.