Si attacca Oslo per colpire l’Europa
23 Luglio 2011
L’autobomba nel centro di Oslo che fa tremare i palazzi del governo e l’attacco al campo estivo dei giovani laburisti in totale fanno 90 morti. Il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg non ha dubbi: quella che ha colpito il suo Paese con il doppio attentato di venerdì a Oslo e sull’isola di Utoya è una “tragedia nazionale e mai dalla seconda guerra mondiale il nostro Paese è stato colpito da un crimine di questa portata”. Intanto, il ministro della Giustizia, Knut Storberget, ha detto che non vi sono ragioni per innalzare ulteriormente il livello di allarme sulla Norvegia: “Per il momento non abbiamo motivi di pensare che via siano altre minacce”. Ma il Nord Europa è ormai ricaduto nell’incubo del terrorismo definito precipitosamente di matrice islamica finché, dopo il suo arresto, il 32enne Anders Behring Breivik, ha confessato di essere l’autore della strage nell’isolotto di Utoya. Breivik ha nazionalità norvegese, sarebbe riuscito a penetrare nel raduno di giovani travestito da poliziotto e armato di un fucile da caccia, un’arma automatica e una pistola. E’ ancora sotto interrogatorio ma sembra collaborare. Le autorità appaiono scettiche sulla pista islamica. Ciò non toglie che la Norvegia sia stata e sia nel mirino del terrorismo: i tre uomini arrestati nel 2008 erano cittadini norvegesi ma parte di una cellula quaedista pronta ad attivarsi per colpire in Europa. L’alternativa che con il passare delle ore acquista peso tra gli investigatori è quella della matrice di estrema destra: Breivik aveva una piccola fattoria e con i fertilizzanti usati per il suo lavoro avrebbe confezionato la bomba; viveva nella parte ricca di Oslo e sul suo profilo Facebook si descriveva come un conservatore cristiano, amante del body building e della massoneria. Ha fatto parte del Partito del Progresso, una delle forze della destra populista e nazionalista norvegese in cui militava da ragazzo. "Una persona con una fede ha la forza di 100.000 che hanno solo interessi", avrebbe scritto su Twitter prima dell’assalto, citando Stuart Mill. Secondo il sociologo Massimo Introvigne, citato dall’Ansa, "Breivik emerge come molto più vicino a una delle branche del movimento dell’identità cristiana, uno strano miscuglio di razzismo, esoterismo, odio per gli immigrati e cristianesimo nordicò", che però non va confuso con il fondamentalismo cristiano. Ma può un "cane sciolto" che dà di matto riuscire a portare a termine due attacchi coordinati? Fonti della polizia dicono che si cerca un secondo uomo che è stato visto nel campo estivo durante la strage. Il centro di Oslo è stato evacuato e occupato dalle forze militari. Il governo resta in un luogo segreto e chiede ai cittadini di mantenere la calma. Nel frattempo è stato sospeso il trattato di Schengen e ripristinati i controlli alle frontiere, come ha fatto mesi fa la Danimarca. C’è chi parla di una terza ipotesi dietro il complotto. Un altro colpo alla stabilità sociale, politica ed economica dell’Europa.