
Si intravede (forse) l’alba ma Orwell resta in agguato

18 Aprile 2020
Indizio numero uno: i dati confortanti del bollettino delle 18, la cui inattendibilità è ormai conclamata ma che proprio per questo sono utili a capire dove voglia andare a parare chi in questo momento ha in mano le redini del nostro Paese. Indizio numero due: l’abolizione del bollettino delle 18 (era ora!). Indizio numero tre: un documento riservato della task force guidata da Vittorio Colao, che nel classificare le attività economiche in base a livelli di rischio opta per un approccio assai “rassicurante”. E, per abbondare, ce ne sarebbe anche un quarto: un’indiscrezione Ansa secondo la quale il 4 maggio potrebbero riaprire, con tutte le misure di sicurezza, anche bar e ristoranti. Vero o meno che sia, già che qualcuno ci stia pensando significa che qualche consapevolezza inizia forse a maturare.
Già, perché se l’idea di un controllo informatico viene avanzata in un clima di caccia alle streghe come quello cui si è assistito nelle ultime settimane, a ben poco serviranno le rassicurazioni sul rispetto della privacy: la priorità assoluta per i cittadini sarà sfuggire a qualsiasi rischio di schedatura. E, man mano che saranno accessibili a tutti i test immunologici, scatterà la corsa al fai-da-te e ad imboscarsi in caso di presenza di anticorpi, per evitare che una segnalazione alle autorità sanitarie e l’attesa di un tampone costringano a un lungo isolamento cautelativo persone perfettamente sane e anzi già immunizzate. Col rischio che insieme ai sani a imboscarsi siano anche i malati e il contagio ricominci.
C’è però ancora speranza. E un segnale di ottimismo arriva proprio dalla piazza virtuale che in queste settimane ha fatto compagnia all’umanità reclusa. A inizio quarantena Facebook sponsorizzava prodotti culinari, ricette, passatempi casalinghi. Dopo un po’, supponendo che gli utenti avessero messo su qualche chilo, sono arrivate le inserzioni del fitness online, degli attrezzi ginnici domestici, dei beveroni dimagranti. In queste ore, per la prima volta, è comparso l’annuncio di una linea di prodotti per prepararsi a rincontrare al meglio esemplari dell’altro sesso.
E’ evidente che la riapertura è vicina. Facebook ha a disposizione i migliori esperti di marketing del pianeta, e difficilmente a fare affari si sbaglia. Chi l’avrebbe mai detto che la speranza di rivedere la luce sarebbe passata dalla pubblicità del “Like a virgin pack promo a 19,90 euro”?