Si parte!

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Si parte!

09 Agosto 2008

Sono in accappatoio, appena uscito dalla doccia, con la valigia preparata male sul letto per le uniche due settimane di ferie che ho quest’anno.

Mi fa male il collo a causa di una notte trascorsa involontariamente a dormire sul divano e i miei amici sono già sotto casa mia con qualche minuto di anticipo che mi aspettano per partire.

Mi sbrigo il più possibile e scendo. 

“Ciao, scusate il ritardo, me ne sono successe di tutti i colori” dico appena li vedo. 

“Che hai fatto al collo?”. Ero immobilizzato, muovevo solo gli occhi per guardarmi intorno. 

Dovevo essere proprio buffo. 

Entro in macchina e capisco subito che c’è qualcosa che non va tra Mara e Gigi. 

In queste situazioni non so mai come comportarmi. Azzardo un: “Voi come va ragazzi?”, al quale inizialmente non risponde nessuno. 

Dopo qualche secondo di silenzio e uno sguardo minaccioso scambiatosi con Mara, mi risponde Gigi: “Chiedilo alla tua amica”. 

“Ah, perché tu non gli puoi rispondere?”. 

“Senti Mara facciamola finita eh”.

“Ah guarda, per me non doveva proprio cominciare, sei te che cerchi per forza la polemica”. 

“Ma ti sembra normale a te occupare il bagno due ore alle sei di mattina per truccarti? Per andare in traghetto con 4 amici fraterni che conosciamo da vent’anni poi? Non sono io che cerco la polemica ma te che non tieni conto del fatto che siamo in due in casa”. 

“Ah io non tengo conto che siamo due? E il dentifricio che spremi sempre da sopra? Sapendo benissimo che non lo sopporto… E il rasoio che non rimetti mai dentro al cassetto tanto ci pensa Maruccia tua”. 

“Ma che c’entra adesso? Allora perché tutti gli spazi disponibili del bagno devono essere pieni di roba tua? E anche la mensola in doccia? Facciamo metà per uno no?”. 

Quando arriviamo al bar di Civitavecchia dove abbiamo l’appuntamento con gli altri, ovviamente, loro non ci sono. Siamo noi ad essere in anticipo, ma sappiamo benissimo che arriveranno in ritardo. 

Questo non fa che aumentare la tensione dentro la macchina. È surreale: tre persone in uno spazio minuscolo come quello dell’abitacolo di un’auto che non parlano nonostante siano forzati ad un’attesa comune. 

Dopo parecchio tempo finalmente Mara dice: “Capirai ora prima che arrivano”. Ma nessuno aggiunge niente. Io avrei voluto farlo ma non sapevo proprio cosa dire, così ripiombiamo nella tensione precedente. 

Quando arriva Giovanni con le ragazze è una liberazione. Finalmente scendiamo dalla macchina e ritorna il sorriso: “Puntualità mai eh!” dice Luigi ridendo, è contento anche lui del loro arrivo smorza tensione.  

“Scusate è colpa mia, mi sono svegliato tardi” dice Giovanni. Poi si lancia uno sguardo d’intesa con Marta.

Giovanni spacca sempre il secondo, non è possibile che sia stato lui a fare tardi. Sicuramente si sono messi d’accordo in macchina per dichiarare questa versione dei fatti, ma la vera responsabile è sicuramente Marta, che infatti sorride. 

“Sì, Giovanni che fa tardi, non ci crede nessuno” dice Mara. Era quello che pensavamo tutti ma lei è l’unica ad avere il coraggio di esternarlo. Anche lei sorride però e il problema non si pone, l’umore da vacanza inizia ad influenzare le dinamiche del gruppo e ne sono felice. 

“Ma tu piuttosto, che hai fatto al collo?” mi chiede Giovanni divertito, e tutti scoppiano a ridere. 

“Mi sono addormentato sul divano cavolo”. 

Facciamo colazione e ci rimettiamo in macchina in fila per il traghetto. L’atmosfera per fortuna è completamente cambiata, tanto che Luigi chiede a Mara: “Me lo dai un bacino?”, e a lei esplode un sorriso sul viso prima di baciarlo. “Siiii!” grido io da dietro, e ci mettiamo a ridere.

Il traghetto era stracolmo di gente, tanto che troviamo difficoltà perfino a trovare dei posti vicini.

Alla fine li troviamo e ci sediamo, ma io non faccio in tempo a sedermi che subito mi addormento.

È un teletrasporto per me, fino alla Sardegna.

“Buongiorno!” mi dice Marta con un sorriso gigante quando apro gli occhi nel porto di Olbia, e mi mette subito di buon umore. Le sorrido. 

Quando ci alziamo per andare alle macchine mi rendo conto che il collo mi fa miracolosamente meno male. 

A questo punto è Gigi a guidarci verso l’agenzia dove dobbiamo prendere le chiavi della villa. L’umore del gruppo è completamente cambiato rispetto alla costa opposta: tutti sorridono, e l’eccitazione da vacanza ha ormai pervaso la compagnia. 

Raggiungiamo facilmente, grazie al navigatore, la meta segnata, e quando arriviamo rimaniamo tutti a bocca aperta: la villa è stupenda; in cima a una salita dalla quale si vede tutta la cala antistante, e due isolotti. 

Gigi apre il cancello automatico tra lo stupore generale, ed entriamo dentro con le macchine. Saliamo poche scale e raggiungiamo il livello della casa: una piscina con varie sdraio e un ombrellone intorno si interpone tra noi e la casa. Attraversiamo lo spazio ed entriamo. C’è un salone con un separè alto un metro che delimita la cucina, un bagno e una stanza con un letto matrimoniale. 

L’entusiasmo è alle stelle. 

Delle scale a chiocciola portano al piano di sopra, dove sono altre due stanze e un bagno, tutto con vista mare. 

Siamo così stupiti che non parliamo. 

Solo dopo un po’ Giovanni, con un enorme sorriso sulla bocca dice: “Dai, decidiamo dove dormiamo! Se per voi va bene io dormirei qui con Mario” ha indicato l’unica stanza con due letti singoli. “Ok” dice Marta “E io e Roberta qui. Così i due piccioncini possono avere la loro privacy al piano di sotto!”. Era una frase imbarazzante ma in fondo gentile, ci siamo messi tutti a ridere, anche Mara che è arrossita per la vergogna, e siamo tornati alle macchine.

Quando abbiamo tirato fuori i bagagli di Marta ci siamo guardati tutti increduli: aveva portato una valigia e due borsoni enormi. 

Il mio bagaglio era più piccolo di ognuno dei suoi tre. 

“Sei riuscita a non portarti le mura di casa!” ha detto Luigi scherzando. Ormai non serviva a nessuno fare polemiche. 

Ci siamo disposti come stabilito, docciati e riposati. Non mi sono neanche preoccupato di cercare l’internet point e ho dato per buono il trafiletto di sicurezza mandato ieri: ora relax.