Si stempera la polemica di Wikipedia ma su web e politica c’è ancora da fare

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Si stempera la polemica di Wikipedia ma su web e politica c’è ancora da fare

07 Ottobre 2011

Tregua armata. Si potrebbe riassumere così la divergenza che al momento vede da una parte wikipedia e il web e dall’altra la maggioranza sul ddl intercettazioni in cui sono contenute norme giudicate troppo restrittive. Da questo pomeriggio l’enciclopedia libera è tornata online, dopo l’autosospensione scattata il 4 ottobre, grazie all’emendamento Cassinelli presentato al ddl intercettazioni(che deve essere ancora approvato) che hanno soddisfatto i curatori.

Nei fatti, dopo tre giorni di oscuramento volontario l’edizione italiana dell’enciclopedia più usaata nel mondo è tornata fruibile con un ringraziamento “a chi ha supportato la nostra iniziativa, tesa esclusivamente alla salvaguardia di un sapere libero e neutrale”.

In più, la nota del sito prosegue: “Sono stati proposti degli emendamenti, ma le modifiche al disegno di legge non sono ancora state approvate in via definitiva”. L’emendamento Cassinelli, approvato dal Comitato dei 9 della Commissione Giustizia della Camera, ha modificato il comma 29 del ddl riguardo la disciplina relativa alla Rete, distinguendo tra siti non professionali e testate online registrate nell’ottica dell’obbligo di rettifica.

Proprio su questo verte la protesta dell’enciclopedia: nella vecchia versione vigeva l’obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudicasse lesivo della propria immagine mentre ora sarebbe limitata ai "giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica e registrati ai sensi dell’articolo 5" della legge sulla stampa (l. 47/1948).

Una differenza sostanziale, che riguarderebbe tanto Wikipedia quanto i blog dei singoli utenti. L’ostacolo ad una positiva conciliazione dei diversi punti di vista risiede in un cavillo di procedura della Camera. Per entrare a far parte del ddl l’emendamento deve essere discusso e approvato dalla Camera, cosa che non può avvenire se il Governo pone la fiducia sull’intero testo – ipotesi plausibile nella misura in cui sia utile per blindare altri aspetti del ddl – e che lo farebbe passare così com’è.

Da spiegare poi come le obiezioni rivolte al provvedimento, oltre a quelle puramente ideologiche, erano di ordine pratico e giuridico. Dal punto dei vista dei blogger è plausibile non accedere al proprio profilo per più di 48 ore filate senza per questo passare dalla parte del torto e non aver avuto modo di visionare la richiesta. Da parte di Wikipedia si è fatto invece notare che, non disponendo di una redazione fissa, non si sarebbe avuto nessuno in grado di modificare da “amministratore” i contenuti del sito eventualmente incriminati. In più, sempre attraverso il comunicato ufficiale l’enciclopedia ha ricordato che: “ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall’articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione”.

Insomma, con l’emendamento di oggi qualche passo è stato fatto da entrambe le parti ma resta da vedere l’evoluzione legislativa del ddl intercettazioni. Tempi e modi per giungere ad una soluzione condivisa ci sono, l’auspicio è che entrambi le parti ne prendano atto e collaborino.