Sicilia. Lombardo nomina 6 assessori: “Nessuno remerà contro”

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Sicilia. Lombardo nomina 6 assessori: “Nessuno remerà contro”

29 Maggio 2009

"Le mie dimissioni non ci saranno, anzi questo governo andrà avanti a velocità supersonica". Parola del governatore siciliano, Raffaele Lombardo, che oggi ha presentato il nuovo esecutivo alla stampa.

Durante la presentazione il governatore ha assicurato che si dimetterebbe "soltanto se dovessi essere costretto a fare una cosa contro gli interessi della Sicilia". E alla domanda se l’assemblea regionale siciliana gli permetterà di avere i numeri per continuare, ha replicato: "L’assemblea fa le leggi e visto che dicono che sono così bravi continuino a fare le leggi. Questo stato di cose andava cambiato".

Poco prima delle 14, alla scadenza del termine chiesto dal Pdl, Lombardo aveva annunciato i nove nomi di assessori che comporranno la sua giunta, lasciando libere le restanti tre caselle che potrebbero andare a quella parte del Pdl che non ha accettato finora l’ingresso nel governo regionale.

Lombardo si dice però disponibile al dialogo sia con l’Udc che con il Pdl: "Noi siamo disposti al dialogo, ma non prendiamo assessori che hanno lavorato con grande scorrettezza. La caccia all’uomo non può essere premiata".

Il governatore siciliano – che ha definito la giunta un’"Alleanza sociale"- è stato netto: "La scelta è caduta su persone che non remeranno contro – ha detto -. Ho confermato gli uscenti che lunedì scorso avevano accettato di dimettersi su mio invito". Ma nel gruppo riproposto manca Giovanni Ilarda, entrato nel primo governo Lombardo come tecnico in quota Udc, partito che nel nuovo esecutivo non ha rappresentanti in giunta. Ma ammonisce: "Ilarda è stato scelto come tecnico, se decide di seguire la linea politica dell’Udc, significa che automaticamente cessa la sua qualifica di tecnico".

Quanto alla presenza dell’avvocato amministrativista Gaetano Armao, chiamato a sostituire il presidente della Fondazione Banco di Sicilia, Gianni Puglisi, fino a qualche ora fa dato per certo, il governatore ha spiegato che "Armao mi è stato indicato da Dore Misuraca", deputato nazionale del Pdl che non fa parte della corrente di Gianfranco Miccichè, l’unica del popolo della libertà ad avere rappresentanti in giunta.

Il presidente della Regione siciliana ha poi definito "un atto di intimidazione" la convocazione chiesta da Pdl e Udc di una seduta straordinaria, che è stata fissata il 4 giugno, dell’Assemblea regionale siciliana. "Non conosco neanche l’ordine del giorno – ha detto – ma ritengo che non accadrà assolutamente nulla. È stato un atto preventivo per intimidirci, ma noi siamo andati avanti".

"Sino a ieri – ha continuato Lombardo – ho detto che ero pronto a un incontro con i vertici del popolo delle libertà, dopo che il Pdl aveva chiesto e ottenuto una proroga di 48 ore della formazione della giunta. Ma ho capito che la loro intenzione era quella di rimandare tutto a dopo le elezioni europee ed ecco perchè ho deciso di rispettare i tempi e di varare oggi il nuovo governo".