Sicilia. Pdl sospende 3 deputati. Lombardo: “Ddl è un’intimidazione”

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Sicilia. Pdl sospende 3 deputati. Lombardo: “Ddl è un’intimidazione”

30 Maggio 2009

Il Comitato di coordinamento nazionale del Pdl, composto dal sen. Sandro Bondi, dall’on. Ignazio La Russa, e dall’on. Denis Verdini, ha sospeso in via cautelativa dal Movimento e ai sensi dell’articolo 48 dello statuto, i deputati siciliani Gianfranco Bufardeci, Michele Cimino e Luigi Gentile. Lo rende noto un comunicato.

Il provvedimento di sospensione viene motivato da un comunicato: "Vista la nota dei Coordinatori regionali della Sicilia, on. Giuseppe Castiglione e sen. Domenico Nania, in cui si segnala l’adesione dei tre deputati siciliani alla nuova Giunta regionale siciliana, contrariamente all’invito proveniente dalla sede nazionale e da quella regionale del partito di non aderire e di rinviare ogni decisione a dopo le elezioni europee; Considerata la particolare delicatezza del momento, la gravità del loro comportamento e l’urgenza di dare una risposta anche per il disorientamento provocato nel partito a pochi giorni dalle elezioni; Considerato che anche dopo l’adesione i tre deputati non hanno dato risposta all’invito del partito di sciogliere ogni eventuale riserva e di rinunciare di far parte dell’annunciata giunta dell’on. Lombardo; Preso atto che i tre deputati non seguono le direttive provenienti sia dal Comitato di Coordinamento Nazionale, sia dai coordinatori regionali", Gianfranco Bufardeci, Michele Cimino e Luigi Gentile sono sospesi in via cautelativa dal Movimento.

Alla notizia Gentile ha risposto: "Me l’ha detto Ignazio La Russa che il Partito mi ha sospeso. Ma io posso solo dire che continuerò a lavorare come ho sempre fatto per il Pdl e che farò la campagna elettorale per il mio Presidente, Silvio Berlusconi". "Confermo il mio impegno per il partito – ha aggiunto Gentile – e farò campagna elettorale per Nino Strano, come ho fatto fino ad oggi". Di più non ha voluto aggiungere.

Lo stesso premier è sceso in campo e ha detto: "Confesso che non ho seguito questa vicenda da vicino proprio perché impegnato con il G8 e il terremoto. Si tratta di questioni locali e di dissensi personali che si elimineranno con nuove persone capaci di fare le riforme necessarie. Sempre nell’ambito del centro destra e del Popolo della Libertà". "Quanto ai fondi – prosegue – se il governo non li ha assegnati è perché vogliamo essere certi che questi fondi vengano utilizzati per impieghi infrastrutturali. Abbiamo bisogno di sapere quali sono le infrastrutture che le Regioni vogliono realizzare con i fondi che sono già in loro possesso. Così potremo individuare quelle infrastrutture che possono essere realizzate con questi fondi che siamo pronti con il Cipe a dare alla Sicilia. E non sarà tolto un solo euro. Solo vorremmo che non fossero impiegati in spese correnti, come lo stipendio di forestali o di qualche altra categoria. Questo è l’unico motivo per cui abbiamo tardato nella distribuzione dei fondi".

Ma il capogruppo del Pdl all’assemblea regionale siciliana, Innocenzo Leontini, non sembra soddisfatto: "Per tornare a discutere con Lombardo il presidente azzeri la nuova giunta varata ieri. Solo allora potremo ricominciare tutto daccapo e potremo guardare avanti". Leontini ha poi annunciato che giovedì "presenteremo una mozione di censura. Lombardo azzerando la sua giunta e varandone un’altra ha letteralmente soppresso un partito, cioè l’Udc, e ha aumentato la sua posizione. Il presidente, a nostro avviso, sta compromettendo i rapporti con la maggioranza". Ma prima si vedrà cosa verrà fuori dall’incontro di martedì prossimo tra i vertici del Pdl in Sicilia e i tre coordinatori nazionali.

Sui tre assessori che sono stati sospesi, Leontini ha spiegato: "Se restano in giunta lo fanno soltanto a titolo personale, noi non li riconosceremo". E sulla sospensione dei tre "ribelli", Leontini ha aggiunto: "Siamo stati noi a chiedere ai vertici nazionali di adottare un provvedimento, nessuno ha mai parlato di espulsione". Per Leontini è importante "fare in modo che il Presidente Lombardo rispetti gli alleati e non che il Pdl sia subordinato alle indicazioni del Presidente". E se gli assessori, come sembra, non dovessere lasciare la Giunta? "Sicuramente in aula il Pdl non li dichiararebbe propri rappresentanti". Alla domanda se l’ipotesi elezioni anticipata è lontana, Leontini ha spiegato: "No, per ora stiamo solo valutando la possibilità di una ricomposizione del partito e della coalizione". E conclude con un invito ai tre assessori: "Ritornino nel partito".

Il vicecapogruppo del Pdl al Senato, Gaetano Quagliariello, spiega in questo modo la presentazione del ddl che introduce la possibilità della sfiducia costruttiva per la Giunta siciliana: "L’elezione diretta di un presidente non può mai trasformarsi nella legittimazione di uno strapotere arbitrario. Soprattutto quando questo viene adoperato in senso trasformistico, fuoriuscendo dalle indicazioni ricevute dalla sovranità popolare. Purtroppo la storia ci ha insegnato che, soprattutto in Sicilia, queste situazioni in passato si sono verificate. C’è bisogno di un equilibrio tra il presidente eletto e la sua maggioranza, perchè entrambi sono legittimati dalla stessa fonte: la sovranità del popolo". "La modifica costituzionale proposta allo statuto siciliano – aggiunge Quagliariello – va esattamente in questo senso: essa perciò non solo è pienamente legittima, ma può servire a riparare finchè si è in tempo strappi e forzature, evitando che diventino vere e proprie lacerazioni".

Immediata la reazione del governatore dell’Isola, Raffaele Lombardo: "Il Ddl di riforma dello Statuto della Regione Siciliana presentato dal Pdl al Senato è palesemente incostituzionale, e questo lo sappiamo, lo sanno tutti bene". "È l’iniziativa propagandistica di chi teme che questo gioco al massacro iniziato con il governo dell’Autonomia alla Regione Siciliana – aggiunge Raffaele Lombardo – stia sfilacciando le file di un partito che ha al suo vertice assoluto un uomo straordinario ma che negli ultimi tempi si è circondato di cattivi consiglieri. Noi andiamo avanti per la nostra strada, respingendo questa ennesima squallida intimidazione".