Sicilia: tagli a stipendi burocrati ma si salva il vitalizio di Cuffaro
28 Maggio 2014
di redazione
La Regione Sicilia tagli gli stipendi degli alti burocrati, sia dell’Ars che degli enti collegati: non potranno guadagnare più di 160 mila euro lordi da luglio fino al 2016. Ma fa discutere lo’stralcio’ alla legge con cui è stato conservato il vitalizio dell’ex governatore Totò Cuffaro, in carcere per mafia. L’emendamento che imponeva la decadenza dal vitalizio ai condannati per mafia era farina dei 5 stelle, appoggiati da Fabrizio Ferrandelli del Pd. Ma l’emendamento ha avuto 18 voti favorevoli contro 33 contrari. A favore dell’emendamento hanno votato M5s, alcuni parlamentari di Forza Italia, Ferrandelli del Pd, Vincenzo Vinciullo del Nuovo Centrodstra e un rappresentante del gruppo Misto. Sette le astensioni. Altri deputati erano assenti. "Avete fatto diventare il ‘caso-Cuffaro’ un caso nazionale, siete andati nelle televisioni nazionali a parlare male delle istituzioni che voi stessi rappresentate", ha risposto polemicamente il presidente del ‘parlamento’ siciliano Ardizzone. Il capogruppo di M5S ha risposto: "Presidente, noi non siamo amici di Cuffaro e non abbiamo amici mafiosi da difendere. Evidentemente lei non ha più la serenità necessaria a svolgere il suo ruolo di presidente dell’Ars, si dimetta".