Siete sicuri che “We con the world” sia stata trasmessa per sbaglio?

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Siete sicuri che “We con the world” sia stata trasmessa per sbaglio?

04 Giugno 2010

Flotilla Choir presents: We Con the World, la parodia di We Are The World "sfuggita" all’ufficio stampa del governo israeliano, è stata letta – com’era prevedibile, come un errore, un brutto scivolone dello stato ebraico dopo l’infausta vicenda della Freedom Flottilla, tanto che le autorità si sono immediatamente attivate per smentire ed annullare il messaggio che era stato inviato in precedenza ai giornalisti di BNO News. 

"Qualche ora fa," ha scritto il portavoce dell’ufficio stampa, "abbiamo inavvertitamente diffuso il link di un video che avevamo ricevuto, che dovevamo valutare con attenzione, non diffondere pubblicamente". E ancora: "Il contenuto di quel video non riflette in alcun modo la politica ufficiale dello Stato di Israele, dell’ufficio stampa del governo e di ogni altri istituzione pubblica".

Nel video si vedono un sedicente capitano della Marmara, attori travestiti da terroristi di Hamas e militanti occidentali con la kefiah che cantano sulle note di Michael Jackson, "Arriva un momento in cui si deve fare uno show, per il mondo, per il web, per la Cnn", e che si deve "far finta che a Gaza ci siano crisi, fame e malattia".

Be’, visto il montaggio e la perizia con cui è stato realizzato il video, ma anche lo sprezzante ma veritiero messaggio che lancia, sprezzante di fronte alla morte di dieci vite umane, viene da chiedersi due cose. La prima, se il video è davvero "sfuggito" agli israeliani, o se invece non l’abbiano realizzato e ‘distribuito’ consciamente, sapendo che tipo di reazioni avrebbero suscitato. La seconda, se si tratti davvero di uno scivolone o non sia stato piuttosto un modo di rivendicare con caustica ironia le proprie ragioni, i propri sbagli, e la propria solitudine nei media e di fronte alla comunità internazionale.