Singapore: Usa concedono asilo a blogger anti-governativo
25 Marzo 2017
di Redazione
Un giudice statunitense ha concesso ieri l’asilo politico ad Amos Yee, un blogger 18enne di Singapore che negli ultimi due anni è stato incarcerato per un totale di 53 giorni dopo aver aspramente criticato Lee Kuan Yew, il “padre della patria” della città-stato morto nel 2015 e venerato a Singapore.
Lo rende noto uno degli avvocati del giovane. Yee, che era detenuto dalle autorità dell’immigrazione a Chicago dallo scorso dicembre, aveva fatto richiesta di asilo al suo arrivo negli Usa. Secondo il giudice Samuel Cole, “Yee è stato perseguito per le sue opinioni politiche e ha una paura ben fondata di future persecuzioni a Singapore”.
Il caso di Yee – che aveva anche criticato diverse comunità religiose – aveva fatto discutere perché mostrava i limiti della libertà di espressione a Singapore, un Paese dal reddito pro capite tra i più alti al mondo e con una struttura all’apparenza democratica, ma dove il Partito di azione popolare (Pap) fondato da Lee Kuan Yew è al potere fin dall’indipendenza negli anni Sessanta. Il premier, adesso, è Lee Hsien Loong, figlio del padre della patria.