Siria, ancora raid su Aleppo. Situazione sempre più complicata

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Siria, ancora raid su Aleppo. Situazione sempre più complicata

27 Settembre 2016

Un tono “inaccettabile” che può provocare “grave danno” non solo al processo di pace in Siria, ma anche alle “relazioni bilaterali”. Così la Russia ha voluto rispondere alle accuse di “barbarie” lanciate ieri dagli Usa nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu per i raid su Aleppo dell’aviazione di Mosca e di Damasco, che sono continuati anche oggi.

Sono almeno 128 le persone che hanno perso la vita da giovedì sera nella zona orientale di Aleppo in mano ai ribelli e bombardata dai caccia del regime di Damasco. Lo denunciano gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani precisando che tra le vittime, quasi tutti civili, si contano anche venti bambini e nove donne. Almeno 36 sono invece i civili, tra cui 11 bambini e cinque donne, che hanno perso la vita a causa dei bombardamenti che hanno colpito le zone rurali nella provincia di Aleppo.

L’inviato speciale delle Nazioni Unite sulla Siria, Staffan de Mistura, ha accusato il regime di Assad di aver voluto unilateralmente rompere la tregua, quando, un giorno prima della fine della prima settimana, “cinque distretti sono stati colpiti con cinque attacchi aerei gravi”. Da quel momento, “abbiamo visto la situazione di Aleppo est giungere a nuovi livelli di orrore”, ha aggiunto, spiegando che sono stati segnalate 213 vittime dei raid aerei nella provincia di Aleppo, 139 delle quali ad Aleppo orientale. E ha minacciato: “Se confermato, l’uso sistematico e indiscriminato di questo tipo di armi in aree in cui sono presenti civili e infrastrutture civili può costituire un crimine di guerra”. 

 

Non si ferma, dunque, l’offensiva lanciata giovedì sera dal regime di Damasco mirata a prendere il controllo dell’intera città. Aleppo è divisa in due dal 2012, con il regime che controlla la zona occidentale e i ribelli quella orientale della città. 

Intanto fonti mediche ad Aleppo hanno riferito che gli ospedali in città sono diventati inutilizzabili. Nei giorni scontri erano anche stati colpiti i tre centri gestiti nella zona orientale di Aleppo dagli Elmetti Bianchi, gruppo di volontari siriani che assiste i civili nelle aree della Siria controllate dai ribelli.

I bombardamenti governativi e russi sono ripresi intensi stamani sui quartieri orientali di Aleppo controllati dai
ribelli. Colpita anche Urem al Kubra, la località a sud-ovest di Aleppo dove una settimana fa era avvenuto il raid sul convoglio umanitario dell’Onu, che da giorni è al centro di polemiche tra Russia e Stati Uniti.

I governi russo e siriano “sembrano decisi a conquistare Aleppo procedendo alla sua distruzione”, è tornato ad attaccare oggi il segretario di Stato americano John Kerry.

L’Isis, attraverso la sua agenzia Amaq, afferma intanto di aver ucciso un soldato americano nel nord della Siria che combatteva assieme a miliziani curdi. Amaq precisa che il militare è caduto nel distretto di Manbij, tra Aleppo e Raqqa, durante una controffensiva jihadista agli attacchi delle truppe curde filo-Usa. La notizia non può essere verificata in maniera indipendente sul terreno.