Siria, Assad: “Francia e Gran Bretagna sostengono il terrorismo”

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Siria, Assad: “Francia e Gran Bretagna sostengono il terrorismo”

31 Marzo 2016

Il governo di transizione siriano dovrà tenere al suo interno sia esponenti del regime di Damasco che dell’opposizione. E’ questo il punto di vista di Assad che alle agenzie russe ha aggiunto che la guerra è costata, nell’arco di questi cinque anni, ben 200 miliardi di dollari. 

 

Assad ha chiaramente affermato che nel governo di transizione siriano sarebbe “logico che fossero rappresentate le forze indipendenti, come le forze dell’opposizione e quelle leali al potere”. E quanto alla distribuzione degli incarichi, “non sono questioni complicate, si possono regolare” nei colloqui a Ginevra,  “un primo progetto di costituzione può essere pronto in qualche settimana”.

 

Da qui a sei mesi, i negoziati in corso in Svizzera dovrebbero portare a un governo di transizione, alla redazione di una nuova costituzione e a elezioni entro 18 mesi. Ma la composizione dell’esecutivo di transizione è il principale punto all’ordine del giorno dei negoziati sul quale non si trova ancora un’intesa.

 

Il presidente siriano sostiene inoltre che la maggioranza di loro rifiuta il progetto, preferendo vivere in una "Siria unita". E ha spiegato: “Non si deve confondere i curdi che aspirano a una regione federale con tutti i curdi. Non penso che la Siria sia pronta” per una federazione e che "non ci sono i fattori naturali perché sia possibile”.  

 

Nella medesima intervista alla testata vicina al Cremlino, ‘Sputnik’, Assad ha ribadito ancora una volta: “Il terrorismo è il vero problema. E’ sostenuto direttamente dalla Turchia. E’ sostenuto direttamente dalla famiglia reale dell’Arabia Saudita e da un certo numero di stati occidentali, in particolare dalla Francia e dal Regno Unito. Dobbiamo combattere il terrorismo a livello internazionale perché non coinvolge solo la Siria: il terrorismo c’è anche in Iraq.” 

 

Inoltre, in una lettera inviata al segretario dell’Onu Ban ki-moon e citata dall’agenzia governativa Sana, Assad ha espresso l’apprezzamento per le dichiarazioni di Ban circa la riconquista da parte delle forze di Damasco della città di Palmira, nota per il sito archeologico patrimonio Unesco dell’umanità. “E’ ora il momento migliore per accelerare la guerra comune al terrorismo. La Siria ribadisce di essere pronta a cooperare con ogni sforzo sincero per combattere il terrorismo”, ha detto.  

 

Secondo quanto riporta la Reuters paradossalmente la Russia ha intensificato anche l’attività navale dopo l’annuncio del ritiro e non per accelerare il ritiro delle truppe: il rompighiaccio Yauza, una nave da carico ausiliaria, ha lasciato il Mar Nero pochi giorni dopo l’annuncio di Putin, approdando a Tartus con il suo pesante trasporto. Questo ovviamente non dimostra nulla, ma per qualcuno  è un ulteriore elemento che suggerisce ben altro che un disimpegno da parte di Mosca in Siria.