Siria. Baath: “Abbiamo avviato le trattative per rifondare il partito”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Siria. Baath: “Abbiamo avviato le trattative per rifondare il partito”

30 Aprile 2010

Si sono riuniti ieri in Siria, a Damasco, i nostalgici del Baath, il partito dell’ex dittatore iracheno Saddam Hussein. Si tratta del primo meeting pubblico da quando il partito è stato bandito, nel 2003, in seguito all’arresto del Rais.

"Abbiamo avviato le trattative per rifondare il partito", ha spiegato Ghazwan Qubaissi, numero due della formazione guidata da Mohammed Yunes al-Ahmad, ex governatore di Mosul all’epoca di Saddam Hussein. "Non ci sono differenze tra i membri del partito Baath qui e quelli là (in Iraq, ndr). Tutti stanno contribuendo alla liberazione del Paese", ha detto Qubaissi ai circa 500 presenti. Il riferimento è alla formazione guidata da Ezzat Ibrahim al-Duri, numero due di Saddam e il più alto in grado tra gli ex baathisti, ancora a piede libero. Qubaissi ha quindi accusato i nuovi leader iracheni di aver "deviato dalla riconciliazione nazionale dal momento che stanno mettendo da parte tutti i baathisti e i nazionalisti". La Commissione per la Giustizia e la responsabilità dell’Iraq ha respinto circa 500 candidati dalle elezioni generali che si sono tenute nel Paese il 7 marzo scorso.

Sono diversi gli ex funzionari del partito Baath che hanno lasciato l’Iraq per la Siria dopo la cacciata di Saddam. Anche la Siria è governata da un partito rivale del Baath, ovvero un movimento nazionalista arabo. Nell’agosto 2009 si ebbe una crisi diplomatica tra Iraq e Siria quando Baghdad chiese l’estradizione di funzionari ex-baathisti accusati di aver ordinato attentati a Baghdad. Tra questi vi era Ahmad. Damasco, inoltre, si è sempre rifiutata di ospitare coloro che stavano dietro gli attentati, che la Siria ha sempre condannato.