Siria, Bonino gela interventisti. “Altre strade per punire Assad”

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Siria, Bonino gela interventisti. “Altre strade per punire Assad”

28 Agosto 2013

Il ministro degli esteri Emma Bonino dichiara che per l’Italia la partecipazione all’intervento militare contro la Siria non è "automatica" anche se ci fosse l’Ok del consiglio di sicurezza dell’Onu. Le nostre basi resterebbero chiuse agli aerei dei Paesi pronti ad attaccare la Siria. "L’Italia crede che un’azione militare senza copertura del Consiglio di Sicurezza dell’Onu rischi di esacerbare una situazione già più che esplosiva", ha detto il ministro, che però ha aggiunto "è importante aspettare il rapporto degli ispettori Onu" che dovrebbero dare la certezza sugli attacchi con armi chimiche del regime di Assad. Bonino ha anche chiesto che quelle prove, o altre in mano a Gran Bretagna e Usa, "siano disponibili in modo trasparente", spiegando che anche nel caso quelle prove fossero incontrovertibili resterebbero comunque "moltre altre strade" oltre l’intervento militare, per esempio "il deferimento alla Corte penale internazionale di Assad" o "l’incarico alla Corte penale internazionale di investigare su questo atto atroce". "Non devono esserci ambiguità o dubbi sulla posizione del governo", ha detto Bonino, "l’attacco sarebbe un ultimo episodio che si aggiunge a una catena di episodi efferati, e non solo del regime. Ma in ogni caso implica una condanna senza mezzi termini". "Noi siamo così impegnati in quella regione che riteniamo che solo il Consiglio di Sicurezza possa e debba assumersi le responsabilità di un intervento militare", ha concluso il ministro.