Siria, cessate il fuoco: accordo Russia-Turchia-Iran
24 Gennaio 2017
Russia, Turchia e Iran hanno raggiunto un accordo sul monitoraggio del cessate il fuoco in Siria durante i negoziati in corso ad Astana. Lo hanno riferito fonti diplomatiche. Inaugurando il secondo giorno di trattative per risolvere il conflitto siriano, l’inviato dell’Onu Staffan de Mistura aveva detto che i negoziati “sono molto vicini a una dichiarazione finale”.
I ministri degli Esteri di Russia e Turchia, Sergej Lavrov e Mevlut Cavusoglu, si sono detti d’accordo per “continuare il lavoro con i partecipanti siriani all’incontro di Astana per agevolare una conclusione di successo” dei colloqui e “essere pronti alla ripresa delle trattative a Ginevra per la risoluzione del conflitto siriano”. Lo rende noto il ministero degli Esteri russo, riferendo di una conversazione telefonica tra i capi delle diplomazie di Mosca e Ankara.
Fin dall’inizio, i colloqui si sono fatti difficili. Nella grande sala dei convegni del Rixos le opposte delegazioni hanno subito incrociato le armi della dialettica, scambiandosi insulti e accuse. Il capo della delegazione dei ribelli, Mohammed Alloush, ha esordito definendo il governo siriano “un’entità terroristica”. Accusa alla quale il rappresentante di Damasco nonché ambasciatore siriano alle Nazioni Unite, Bashar Jaafari, ha replicato definendo il comportamento della sua controparte “impertinente, provocatorio e al di fuori dei canoni della diplomazia”.
Per ribadire che i ribelli non considerano il governo di Assad una legittima controparte, Alloush ha rifiutato colloqui diretti con il rappresentante siriano e si è limitato a rivolgersi genericamente a tutte le parti presenti intorno al tavolo.
Il capo della delegazione iraniana, Hossein Jaberi Ansari, ha sottolineato invece l’impegno del suo paese a “garantire l’unità e l’indipendenza della Siria e il diritto del suo popolo a decidere del proprio futuro”. La risposta del capo della delegazione ribelle è stata di chiusura totale: Alloush ha dichiarato che “il processo per una soluzione politica comincerà solo dopo che Assad, l’Iran e le sue milizie avranno abbandonato la Siria”. Parole dure, che non hanno fatto fare alcun progresso nella ricerca di una via di uscita alla situazione di stallo del conflitto o di un modo accettabile per impedire violazioni continue del cessate il fuoco.