Siria, G20. Obama non doveva incontrare Putin

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Siria, G20. Obama non doveva incontrare Putin

07 Settembre 2013

Un mese fa il presidente americano Barack Obama aveva cancellato l’incontro con Vladimir Putin al G20. La Casa Bianca voleva punire la Russia per aver dato asilo politico alla gola profonda Snowden. Ieri Obama ha avuto un faccia a faccia di venti minuti con il presidente russo, rimangiandosi quella minaccia. Putin sapeva benissimo che al G20 non si sarebbe parlato delle questioni economiche e della grande crisi, ma della Siria e di politica internazionale. Così, avere Obama a San Pietroburgo è diventata un’ottima occasione per far vedere al resto del mondo che l’asse della Pace è molto più grande di quello favorevole all’intervento contro Assad. Putin ha manovrato con destrezza anche la lettera di Papa Francesco per ergersi a nume del pacifismo internazionale contro l’imperialismo democratico e ad interprete ortodosso del credo onusiano. Molti leader occidentali gli sono andati dietro, dichiarando di aspettare le prove raccolte dagli ispettori Onu sulle armi chimiche. Peccato che qualcuno avrebbe dovuto ricordare a Putin che esattamente cinque anni fa la pacifica Russia invadeva la Georgia, avvenimento che non appare sui media, una guerra dimenticata, come la Cecenia, altra medaglia al petto dell’onusiano russo; ricordando la carneficina cecena, si capisce perché sta tanto a cuore Assad.