Siria, in una settimana più di 200 morti ad Aleppo

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Siria, in una settimana più di 200 morti ad Aleppo

29 Aprile 2016

Decine di morti, tra cui donne e bambini. È il bilancio dell’ennesimo disastro in Siria dopo il raid compiuto da aerei del regime contro un ospedale gestito dal Cicr e da Medici Senza Frontiere nella città nel nord del Paese. L’Aleppo Media Center parla della morte di 33 persone nel bombardamento della struttura, il ‘Quds’, nel quartiere di Sukkari. Mentre l’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) fornisce un bilancio di almeno 20 uccisi e decine di feriti, tra cui alcuni in fin di vita. Aleppo è «sull’orlo del disastro umanitario», ha avvertito il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr).

La Farnesina ha riferito che il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso preoccupazione «per la grave recrudescenza delle violenze in Siria ed in particolare per i bombardamenti aerei indiscriminati da parte del regime che stanno mettendo a rischio la tenuta della cessazione delle ostilità». L’agenzia Sana controllata da Damasco non dà conto di questi bombardamenti, ma riferisce invece dell’uccisione di 22 persone, tra cui donne e bambini, nei quartieri occidentali di Aleppo sotto controllo governativo colpiti da proiettili di artiglieria sparati da insorti.

Il Pentagono ha difeso ieri il dispiegamento di una piccola forza supplementare per combattere i militanti dello Stato islamico in Siria davanti ai quei senatori che chiedono una risposta militare forte contro il regime di Damasco: “Gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra allo Stato islamico e non al regime di Bashar al-Assad”. I legislatori hanno chiesto ragioni al Segretario della Difesa Ash Carter ed al generale Joseph Dunford, presidente del Joint Chiefs of Staff, sul motivo per cui le forze militari degli Stati Uniti non hanno ancora attaccato la minaccia più grande per la popolazione siriana: il regime di Assad.

Con l’espediente di colpire le forze di Al-Nusra, l’aviazione di Assad ha ripetutamente lanciato attacchi, durante il cessate il fuoco, contro la città di Aleppo ed Idlib sotto gli occhi di una Comunità internazionale impotente. Proprio per Aleppo, a breve potrebbe iniziare un’offensiva su larga scala. Le truppe governative hanno ormai isolato la città più popolosa della Siria, tagliando le linee di rifornimento che giungevano dal confine turco. Se cadesse Aleppo potrebbe cambiare rapidamente l’intera situazione strategica siriana. Si teme, infatti, una radicalizzazione più profonda dell’opposizione nel nord della Siria ed un colpo diretto alla prospettiva strategica di supporto agli insorti dell’occidente. Secondo le Nazioni Unite, nelle ultime 48 ore, ogni 25 minuti è stato ucciso un siriano. Un siriano ferito ogni 13 minuti.