Siria, italiano muore con i ribelli. “Guai a chi insulta il profeta”
18 Giugno 2013
di redazione
"Guai a chi insulta il profeta", aveva scritto su Facebook. Giuliano "Ibrahim" Delnevo, 24 anni, nato in Italia, a Genova, convertito all’Islam, partito per combattere con i ceceni contro Assad nella guerra civile siriana, non è l’unico. Secondo fonti del mondo islamico nel nostro Paese, sarebbero circa 50 gli "italiani" della internazionale jihadista in Siria, compresa una donna. Sui social network Delnevo esaltava i volontari ceceni e postava anche versetti del Corano.
Una storia che non ti aspetti. Anche il regime di Damasco conferma che sono diverse centinaia gli occidentali, convertiti o immigrati, fatti prigionieri dall’esercito siriano o, come Delnevo, morti nella battaglia di Qusair, difendendo la città da lealisti ed Hezbollah. Delnevo in Italia si era sposato con una marocchina e grazie al suo passaporto italiano non gli è stato impossibile spostarsi sul confine siriano.
Pare che il reclutamento sia avvenuto in Marocco, altri fanno cenno a una sosta a Birmingham, in Gran Bretagna, ma nei mesi scorsi Delnevo aveva raggiunto la Turchia per aiutare i profughi siriani ad oltrepassare il confine. La Procura di Genova stava indagando già da allora su di lui per addestramento con finalità di terrorismo, insieme ad altri cinque soggetti (compreso un altro italiano) pronti a mobilitarsi contro gli Assad. Così il procuratore capo di Lecce ma la notizia non è ancora stata confermata dalla Farnesina.
L’internazionale jihadista ha quindi ancora una enorme capacità di attrazione, anche tra i giovani nati e cresciuti in Italia. Delnevo aveva bisogno di sognare, dice qualcuno, in un Paese senza ideali. Lui aveva trovato l’Islam, da qui l’impegno di andare a battersi contro l’esercito di Assad.
La famiglia di Delnovo non aveva alcun rapporto con la religione islamica, lui viveva con il padre. “L’ho visto l’ultima volta circa 5-6 mesi, era un ragazzo normale. Mi dispiace per quello che è successo”, ha detto l’imam del centro islamico di Vico Amandorla a Genova, il centro islamico sorto a poca distanza da dove viveva il giovane. Viene in mente la storia di John Phillip Walker Lindh, "Johnny Walker", l’americano ventenne catturato in Afghanistan nel Novembre del 2001.